Logo di PrevenzioneSicurezza.com
Lunedì, 20 Maggio 2024
News

" Sicurezza sul lavoro - La responsabilità diventa condivisa "

fonte Il Sole 24 ore / Sicurezza sul lavoro

27/06/2010 - «Ogni vittima di un infortunio sul lavoro o di una malattia professionale è una sconfittaper tutti noi. E chiaro che nessuna legge è perfetta, perché tanti sono gli interessi da conciliare. Non ci si può aspettare di risolvere in un colpo solo tutti i problemi. Tuttavia, per la prima volta abbiamo a disposizione un testo unico che ha razionalizzato le regole e che coinvolge in maniera precisa e compiuta le parti istituzionali, nazionali e regionali, le associazioni delle imprese e quelle sindacali. Un provvedimento ci mette nelle condizioni; cioè, di cooperare per proteggere attivamente la salute e la sicurezza dei lavoratori. Ci sentiamo ancora più responsabilizzati. Ma proprio per questo la nostra voce deve essere ascoltata e i ritardi che si stanno accumulando nell'attuazione delle norme ci preoccupano sempre di più ». Fulvio Giacomassi, segretano confederale Cisl, alla guida del dipartimento sviluppo sostenibile e sicurezza sul lavoro, sintetizza e in questa fase di difficili rapporti fra le parti sociali non è affatto scontato il pensiero delle tre grandi confederazioni sindacali sull'iter di applicazione delle misure a salvagnardia della salute dei lavoratori. Misure bipartisan contenute nel Testo unico approvato nel 2008 dal Governo Prodi (decreto legislativo n. 81) e poi integrato e corretto l'anno successivo dal Governo Berlusconi (decreto legislativo n. 106). «Le regole e i principi sanciti dal testo unico concorda Paolo Carcassi, responsabile della sicurezza sui lavoro per la Uil a mio avviso possono contribuire in modo determinante a ridurre il numero degli infortuni e delle malattie professionali. C'è una commissione consultiva trilaterale che sta procedendo attraverso vari gruppi di studio a definite suggerimenti e linee guida per dare corpo ad alcuni istituti e a molte nuove disposizioni. Ma siamo ancora in una fase di appronfondimento delle tematiche e soprattutto non siamo certi che il Governo recepirà tutte le indicazioni che forniremo». Una delle peculiarità della riforma è lo stress lavoro-correlato. «Le aziende spiega Carcassi- hanno l'obbligo di predisporre un'organizzazione tale da evitare l'insorgere di situazioni di stress che possano provocare infortuni - Un obbligo che deriva da accordi internazionali e che entreranno in vigore da agosto, a meno come non venga prorogato. La commissione consultiva sta procedendo ma non so se si farà in tempo. Senza una griglia delle possibili fonti di stress e di soluzioni condivise le imprese rischiano quindi di doversi adeguare singolarmente, guardando alle esperienze straniere». ll testo unico si pone nella tradizione dello Statuto che quest'anno compie quarant'anni sottolinea la segretaria confederale Paola Agnello Modica che ha seguito per la Cgil la nascita e l'evoluzione del provvedimento perché pone al centro la dignità del lavoratore, che sia italiano o straniero, uomo o donna, come si evince dalle finalità elencate nell'articolo 1. Nel complesso è un impianto che condividiamo e che abbiamo sostenuto. Ecco perché riteniamo che si debba andare avanti più speditamente nell'emanazione dei decreti attuativi. Ne occorrerebbero una ventina, ma per ora non se ne vede l'ombra». Per Giaconmssi, ad esempio, è fondamentale che vengano spese bene le risorse private e pubbliche destinate all'attività di formazione, alla piena operatività degli organismi paritetici e all'insediamento dei responsabffi per la sicurezza territoriale competenti-a verificare lavalidità dei piani di sicurezza in quelle realtà produttive soprattutto piccole e piccolissime aziende prive dei rappresentanti aziendali. «L'articolo 52 del Testo unico spiega Carcassi prevede che le aziende che nonhanno un rappresentante intemo debbano devolvere due ore diavoro annuo per lavoratore a un fondo destinato principalmente a finanziare l'attività dei rappresentanti territoriali per la sicurezza. L'Inail ha svolto il censimento delle aziende prive di rappresentanti. Sono oltre i tre quarti delle imprese italiane. In attesa che un decreto ministeriale attivi il sistema e stabilisca il meccanismo operativo del fondo abbiamo inviato una lettera all'Inail perchè almeno trattenga questi contributi». La commissione consultiva nazionale sta lavorando inoltre per realizzare il sistema cli qualilicazione delle imprese, la cosiddetta patente a punti, ed estenderlo oltre l'ambito delPedilizia. Un sistema di qualificazione che premi anche sotto ll profilo della partecipazione agli appalti e l'accesso ai contributi pubblici le imprese pi attente alla sicurezza e che potrebbe contribuire a rendere pi sano il mercato, penalizzando le aziende che risparmiano sulla salute dei lavoratori e falsano la concorrenza. «Prevenzione e formazione conclude Angelo Modica - sono centrali. Formazione per i dipendenti e per gli stessi datori. Purtroppo siamo indietro anche su questi aspetti. Nel nostro paese deve prevalere l'idea che un lavoratore sereno e tutelato anche sotto il profilo della salute rende di più . E' un salto culturale indispensabile per uscire dalla crisi con un passo nuovo».

Segnala questa news ad un amico

Questa news è stata letta 1146 volte.

Pubblicità

© 2005-2024 PrevenzioneSicurezza.com. Tutti i diritti sono riservati.

Realizzato da Michele Filannino