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"Lo stress lavoro correlato entra nel documento di valutazione rischi"

fonte Italia Oggi, Domenico Sisto / Sicurezza sul lavoro

09/07/2010 - Alcuni giornali titolano «in vigore a breve lo stressometro per tutte le aziende» Letta così sembrerebbe che il popolo delle «partite Iva» debba subito acquistare un apparecchio per i propri lavoratori dipendenti per verificare se sono stressati. E navigando su «internet immagini » alla voce «stresso-o-meter» si trova un apparecchio (non a caso di marca «Oracle») che pretende di calcolare il livello di stress appoggiando due dita su apposite fessure. In realta la questione e più complessa. SI tratta di elaborare un Dvr (Documento valutazione rischi) specifico per lo «Stress lavoro correlato» in tutte le attivita di lavoro dove sono presenti dei lavoratori, sulla base del «criterio europeo» che lo stress sul luogo di lavoro è già causa autonoma di rischio di infortunio, anche in aziende che hanno raggiunto livelli di eccellenza in tutti i settori della sicurezza sul lavoro. Il legislatore del dlgs 81/2008 aveva più volte rinviato questo Dvr Stress sulla base del fatto che mancavano delle Linee guida di valutazione ufficiali. A marzo 2010 l'Ispesl (che a breve sarà assorbito dall'inail) ha emanato delle Linee guida propositive, accettate da un network nazionale al quale hanno partecipato gli enti regionali, che è diventato l'unico punto di riferiniento per l'esecuzione dei Dvr Stress. Le metodologie fino ad oggi utilizzate rimangono valide solo se, sono compatibili con le succitate linee guida Ispesl, in caso contrario bisogna ripetere il Dvr Stress. Il,sistema di valutazione dello stress lavoro correlato in azienda si basa su una « valutazione preliminare oggettiva» dell'azienda, dove una pluralità dl domande ineludibili su Orari di lavoro, tipologia di rischio infortunio, organizzazione, procedure, gerarchie, cooperazione, danno un quadro preciso del livello di rischio aziendale, suddividendolo in basso, medio o alto, Solo nel caso di rischio alto (o medio riconfermato dopo un anno) è necessario passare alla «fase due» di valutazione soggettiva di tutti i lavoratori tramite «test anonimi» gestiti da uno «psicologo del lavoro», ulteriore professionalità (dopo il tecnico e il medico competente) che sta entrando di «prepotenza» nella gestione della sicureeza aziendale (solo per alcune realtà a rischio alto di stress). Il fatto positivo è che la «valutazione preliminare oggettiva» finisce per scremare una buona parte di microaziende a rischio basso, senza ulteriori costi se non quello di ripetere la valutazione dopo due anni. Il fatto gativo è che il «sistema dell'autotertificazione dei rischi» per le aziende fino a dieci lavoratori diventa praticamente inattuabile per il Dvr Stress perché sarebbe privo degli elementi essenziali che renderebbero valido il documento. Si approfitta per sottolineare l'opportunità per la «data certa» dell'utilizzo del timbro postale sul Dvr Stress in quanto altri sistemi (firme del datore, Rspp, Rls e medico) porterebbero alla necessità di una verifica postuma dicharatoria testimoniale di non sicura efficacia (soprattutto in presenza di infortuni gravi).

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