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"Malattie professionali, il report della Conferenza Regioni"

fonte Redazione Ambiente & Sicurezza sul Lavoro / Sicurezza sul lavoro

20/07/2010 - La Conferenza delle Regioni, nella riunione dell’8 luglio, ha dato il via libera ad un Documento relativo alle problematiche delle malattie professionali ed ai sistemi di acquisizione e gestione delle segnalazioni e delle informazioni sulle stesse, che è stato presentato nel corso della successiva audizione parlamentare presso il Senato nello stesso giorno. Diversi gli aspetti da segnalare, all'interno del Documento: per quanto riguarda le modalità di acquisizione dei casi di malattia professionale da parte dei Servizi delle Asl, si riportano i dati delle indagini condotte nel 2009 su 10.417 denunce di malattie professionali alle ASL, per la ricerca di responsabilità penali: poche sono state, però, le esperienze di procedimenti penali conclusi con la condanna dell’imputato. Comunque, in diverse Regioni e Province esistono protocolli operativi tra ASL e magistratura finalizzati alla definizione di procedure di indagine più efficienti, ampiamente descritte nel Documento regionale. Quanto ai sistemi, in uso nelle ASL, per il monitoraggio e la sorveglianza delle malattie professionali, si resta in attesa del Quinto rapporto del sistema MALPROF che prevede un ulteriore allargamento della partecipazione delle Regioni (da 13 a 14 presenze). Le Regioni riferiscono, nel Documento, dello stato di avanzamento dell’integrazione dei flussi informativi esistenti del sistema salute INPS, INAIL, Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) nell’ottica del Sinp (Sistema informativo nazionale per la prevenzione), ai fini della prevenzione nei luoghi di lavoro ed indicano le possibili forme di miglioramento del Piano Nazionale di Prevenzione, indicando gli obiettivi e le priorità in termini di sicurezza e di salute, per i comparti dell’edilizia e della agricoltura, o sui fatori di rischio, come il chimico e il cancerogeno, ma anche di danno, come gli infortuni e le malattie professionali. Inoltre, si auspica l’implementazione del Sinp: la progettualità regionale, dovrà necessariamente prevedere strumenti informativi di sorveglianza dei danni e dei rischi da lavoro, oltre che di monitoraggio delle attività di prevenzione delle ASL. Come ultimo punto, il Documento riporta come non ulteriormente procrastinabile lo sviluppo di un progetto formativo nazionale finalizzato allo sviluppo delle competenze proprie allo svolgimento dell’ispezione del lavoro e all’espletamento dell’attività di polizia giudiziaria collegata.

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