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"Prevenzione, verso un ente unico"

fonte Italia Oggi, Rocco Vitale / Sicurezza sul lavoro

27/07/2010 - Il maxiemendamento relativo alla manovra finanziaria, interamente sostitutivo del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 recante «Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica», contiene, fra le numerose modifiche alcuni articoli che riguardano la salute e la sicurezza sul lavoro. Il provvedimento, entrate in vigore con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 31 maggio scorso è stato approvato il 14 luglio dal senato c dovrà essere approvato dalla camera entro il 30 luglio.Oltre al differimento dei tempi di applicazione della valutazione dello stress da lavoro correlato sono stati definitivamente soppressi l'lspesl e l'ipsema. Gli enti sono stati aboliti ma le loro funzioni sono state assorbite. Con la conversione in legge dell'art 8 del decreto 78 sulla manovra economica l'mai1 verrà a svolgere compiti e funzioni chi prima crani) affidate all'ispesi e all'lpsema. Si tratta di una vera e importante riforma della prevenzione in Italia. Del resto erano anni che si parlava di accorpamenti e di collaborazione tra i differenti enti proposti alla saluti e alla sicurezza ed è stata la manovra economica ad aecelerame i tempi. Da qualche parte si sollecitava una preventiva discussione e analisi, confronti quando in realtà c'era poco da dire, avendo già detto tutto, ma molto da fare. Proseguire il lavoro svol tu dall'ex Ispesl. La giusta e corretta difesa dell'ispesi da parte di enti e associazioni scientifiche e culturali che operano nel settore della sicurezza, non voleva e non vuole difendere una sigla, ma il lavoro, le esperienze e le professionalità degli operatori, dei ricercntori e di quanti hanno collaborato in questi anni con l'istituto. Al di là delle terminologie legislative utilizzate (abolizione, assorbimento, accorpamento) la novità più importante, che, questa sì, dovrebbe essere occasione di dibattito e confronto riguarda la costituzione, per la prima volta in Italia, di un unico ente della prevenzione. Ciò a conferma che la sicurezza sul lavoro e soprattutto quella che viene definita «la cultura della sicurezza» per non essere una vuota affermazione, impalpabile e astratta, trova la sua concretezza nella prevenzione. In questo senso abbiamo anche sempre sostenuto la formazione è uno degli elementi fondamentali della prevenzione per la salute e la sicurezza sul lavoro. Non va, peraltro, dimenticato come l'Inail di oggi sia profondamento cambiato. Questo cambiamento nella stragrande maggioranza dell'opinione pubblica, credo purtroppo, non sia ancora stato percepito l'Istituto viene visto come un ente assicurativo e di rimborsi ai lavoratori in caso di infortunio. L'Inail, per chi ne ha seguito l'evoluzione, è oggi cosa ben diversa in quanto era nel passato. Senza entrarne nello specifico, l'Inail è particolarmente impegnato nel campi della prevenzione e ci non in contraddizione con lo spirito originario assicurativo e di tutela dei lavoratori. Del resto anche in altri settori assicurativi avviene il medesimo processo. Sono le compagnie assicurative automobilistiche che da anni promuovono le campagne dì prevenzione per una guida sicura infatti il compito assicurativo non è l'aumento degli infortuni, ma il loro contonimento. Ridurre gli indennizzi a causa degli infortuni significa aver ridotto il numero degli incidenti e le somme risparmiate concorrono, o dovrebbero essere messe a disposizione, per un incremento delle azioni di prevenzione. Azioni di prevenzione che, oltre alla formazione, sono costituite da altri importanti e indispensabili settori quali la ricerca tecnica, scientifica, modica, riabilitativa; la comunicazione; le banche dati; e altri. Altrettanto importanti e indispensabili sono i collegamenti, i rapporti e i confronti con le istituzioni e le agenzie europee e internazionali. Dobbiamo quindi difendere e sviluppare un patrimonio di conoscenze e di esperienze che possono trovare un nuovo impulso e nuova prospettiva di sviluppo. Possiamo pensare che, per l'Inail, si apra una nuova stagione. Non tanto per l'organizzazione interna dell'ente ma soprattutto per il fatto, ed è questo l'aspetto che interessa la comunità , che in Italia vi sia un unico istituto della prevenzione della salute e della sicurezza sul lavoro. Quello che definiamo il «nuovo inail» è rappresentato dalle capacità e dalle esperienze che l'istituto andrà ad acquisire non con un semplicistico accorpamento o assorbimento, ma piuttosto attraverso una lungimirante politica cli integrazione. Vorremmo, sommessamente ricordare, ovviamente per quanto ci riguarda, le positive esperienze di collaborazione che l'ispesl ha sempre intrattenuto e sviluppato con il mondo delle associazioni affinché tali pratiche vengano portate avanti e, sicuramente, miglio rate e incentivate. Specializzare le funzioni dell'ex Ipsema. Nulla, invece, si è detto sull'ipsema, sot tovalutandone ruoli e compiti, storia ed esperienze. Molti hanno appreso dell'esistenza di questo ente solo dopo la pubblicazione del dlgs 81/2008 che lo citava affianco all'Inail e all'Ispesl. Certamente l'Ipsema svolgeva un ruolo similare all'Inail per un comparto specifico come quello dei lavoratori del mare. L'unificazione di alcune funzioni potrà essere una occasione di crescita della specificità del settore, eventualmente con una sezione dedicata ai lavoratori del mare. Il ruolo sociale e di confronto instaurato tra armatori e organizzazioni sindacali dei lavoratori rappresentano un patrimonio, ancho in termini di relazioni bilaterali, che non può essere perduto e abbandonato. Si coglie l'occasione per ringraziare amministratori, dirigenti e funzionari dell'Ipsema con i quali Aifos ha collaborate nei progettare e condividere uno specifico progetto per i Rappresentanti dei lavoratori della sicurezza che operano nel settore marittimo. Per gli Rls è stato definito uno spocifico percorso che prevede l'uso di ai metodologie didattiche e tecnologie multimediali adatte al settore. Siamo giunti alla conclusione di questo progetto e mancava solo la firma ufficiale dell'accordo. Questo episodio, significativo, anche se ci riguarda direttamente sta a indicare che non bisogna ripartire daccapo ma tenere nella giusta e debita considerazione il lavoro svolto, magari ampliandolo e verificandolo alle luce delle esperienze e dell'organizzazione dell'Inail. Contribuire alla crescita europea. Giustamente, nel campo della sicurezza sul lavoro, come in altri settori, ci si rapporta all'Europa con un pregiudizio iniziale, tipicamente italiano, di non essere all'altezza o in posizione subordinata rispetto ad altri paesi. Conoscendo, anche superficialmente, i modelli organizzativi e previdenziali che stanno alla base del sistema dell'assicurazione contro gli infortuni e l'importanza della prevenzione ai fini della riduzione del fenomeno infortunistico negli altri paesi dell'Unione si ritiene che il nuovo modello che presenta l'Inail quale unico ente della prevenzione per la sicurezza sia una novità anche a livello europeo. Vale la pena ricordare come il dlgs 81/2008 rappresenta una delle legislazioni più avanzate a livello europeo e certamente il modello istituzionale italiano della prevenzione potrà essere un serio contributo e lo sviluppo della cultura della sicurezza sul lavoro. La svolta non sarà ne semplice ne immediata. Per è altrettanto importante non lasciare vuoti e silenzi. Il processi amministrativi e organizzativi interni non devono andare a scapito delle attività e del lavoro quotidiano e dell'impegno di quanti si sono dedicati e si dedicano con passione ed impegno nella prevenzione della salute per la sicurezza sul lavoro.

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