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"Morti bianche in controtendenza "

fonte Italia Oggi / Sicurezza sul lavoro

29/07/2010 - Dieci giorni fa l'Inail ha alzato il sipario sugli infortuni del lavoro e le malattie professionali, comunicando che i morti nello specifico settore nel 2009 sono diminuiti del 6,3%, in base al proprio bilancio annuale sui casi denunciati. La notizia era data in rapporto ai decessi registrati nel 1951. Cioè circa 60 anni fa, aggiungendo che mai prima erano stati tanto pochi l'anno scorso. I dati pubblicati dall' istituto assicurativo nazionale aprono il cuore alla speranza, affinchè la percentuale venga confermata e resa irreversibile in prosieguo di tempo. Anche il conteggio complessivo di 790 mila infortuni nel 2009 rapresenterebbe il risultato di una flessione del 9,7%. La migliore dal 1993. Al di là di alcune considerazioni di merito, va riconosciuto che la crisi eonomica e occupazionale ha influenzato la riduzione del dato percentuale di cui parla l'Inail. Anche se, per l'Istat, gli occupati in meno sarebbero stati soltanto l' 1,6%, Tuttavia, va aggiuntoche a tale approdo hanno contribuito sia la diminuzione delle ore lavorate sia la cassa integrazione. Che nel contempo, hanno ridotto l'esposizione al rischio. Come pure, è necessario sottolineare che i dati pubblicati si riferiscono a lavoratori regoalrmente assicurati. Mentere numerose sono le vittime di infortuni che svolgoon attività lavorative a nero. Quindi, lavoratori privi di copertura assicurativa, assistenziale e previdenziale. Non pochi nel panorama occupazionale italiano, che non ha ancora risolto il problema della prevenzione, se è vero che, immediatamente dopo le positive notizie proveninti dall'Inail, in un solo giorno del mese scorso, telegiornali e mass media hanno fornito dettagliate informazioni su cinque incidenti mortali. Siamo tutti convinti che gli sforzi operati per mettere freno alle morti sul lavoro siano lodevoli, anche da un punto di vista tecnico professionale; siamo però altrettanto preoccupati, come sindacato autonomo confederale, che le tecnopatie abbiano registrato 34.646 denunce all'Inail, con un incremento del 5,7% in più rispetto al 2008. E di circa il 30% negli ultimi cinque anni. Tale incremento colpisce in modo particolare, l'agricoltura. Settore nel quale l'impiego occasionale, (o stagionale), di manodopera generica è comune accertamento per quanto riguarda le modalità di ingaggio e per le condizioni di vita. Quelle particolarmente presenti nelle cosìdette città di cartone, cresciute all'interno dei capannoni delle periferie degradate di zone rurali del paese. Quindi, c'è ancora molto da fare, sotto il profilo umano, sociale e della qualità del vivere. Secondo la Cisal, rimane tuttavia insoluta una questione antropologica, centrale per il sindacato, perchè si va facendo strada l'idea di un «uomo funzionale» alle esigenze del sistema capitalistico tecnichilista, come negazione del valore e dei diritti, insiti nella dignità della persona.                                   

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