Logo di PrevenzioneSicurezza.com
Lunedì, 20 Maggio 2024
News

"Badanti e sicurezza: prevale il "fai da te""

fonte Il Sole 24 ore / Sicurezza sul lavoro

22/09/2010 - In bilico tra dimensione professionale e famigliare, la sicurezza dei lavoratori domestici è un tema che resta ancora oggi marginale, tuttora affidato all'autoregolamentazione. Eppure quella dei collaboratori familiari è una figura sempre più essenziale nel quadro del welfare «fai da te» che si va consolidando e nella prospettiva ormai già attuale di una popolazione sempre più anziana. Si tratta di lavoratori con un ruolo multifunzionale che spazia dalla cura della casa all'assistenza agli anziani e ai non autosufficienti, esposti quindi a stress, stanchezza e a conseguente distrazione. Con tutto ciò che ne consegue in termini di infortunistica. Malgrado i dati ufficiali di fonte Inail registrino poco più di 3.500 infortuni, stando all'esperienza dei lavoratori, il fenomeno appare infatti molto più diffuso, considerato che ben il 44,3% dei collaboratori domestici dichiara di avere avuto almeno un incidente sul lavoro nell'ultimo anno, compresi naturalmente quelli di lieve entità. Si tratta di incidenti che producono quasi sempre (nell' 84,4% dei casi) conseguenze fisiche per il lavoratore, in prevalenza contusioni, ferite e ustioni, anche se nella stragrande maggioranza dei casi, non comportano alcun tipo di inabilità al lavoro (48,6%) o l'esigenza di assentarsi (71,5%). Ma c'è anche una quota non trascurabile di incidenti (28,5%), che al contrario, oltre a produrre effetti sulla salute, condiziona il proseguimento dell' attività comportando l'assenza dal lavoro: nel 18,8% dei casi superiore ai tre giorni, nell'll,9% superiore alla settimana. E questo il quadro che emerge dall'indagine condotta dal Censis, da maggio a luglio 2009 su un campione di 997 lavoratori domestici. La principale causa di incidenti, stando alle indicazioni il 44,3% ha subito un infortunio fornite dai lavoratori, è la disattenzione (55,7%) e l'imperizia (18,2%) con cui spesso colf e badanti approcciano il lavoro. Sono una minoranza quelli che invece imputano il fatto a circostanze esterne, come la mancata o cattiva manutenzione di oggetti e impianti (10,9%), eventi imprevisti come la rottura di strutture (9,5%), oppure disattenzione e imperizia altrui (7,6%). Bruciature (18,7%), scivolate (16,1%), cadute dalle scale (12,2%), sono generalmente gli incidenti più diffusi. tra i collaboratori domestici, rispecchiando di fatto quanto avviene nel vissuto di ogni realtà familiare. Ma la casistica appare più ampia, con casi frequenti di ferite prodotte dall'utilizzo di coltelli, elettrodomestici (8,6%), strappi e contusioni da sollevamento (7,6%), ma anche intossicazioni con prodotti per pulire (4,2%), scosse elettriche (3,6%). Al di là di tali aspetti, vi sono tuttavia elementi strutturali , che contribuiscono ad accrescere in misura significativa l'esposizione al rischio di incidentalità del lavoro domestico. A svolgere attività di lavoro domestico sono infatti generalmente i segmenti pi deboli del mercato del lavoro, in larga misura donne (82,6%), stranieri (71,6%) e persone in possesso di basso livello di istruzione. Soggetti che, peraltro, come ampiamente dimostrato dalle statistiche ufficiali, risultano le categorie pi interessate dal fenomeno infortunistico. A ciò si aggiunga che in molti casi si tratta di lavoratori che si trovano in condizione di irregolarità, totale (lo dichiara il 39,8% degli intervistati) o parziale (22%), il che contribuisce ad accrescere la condizione di debolezza di tale gruppo di soggetti. In secondo luogo, sono proprio le caratteristiche delle modalità di lavoro domestico a rendere tale condizione per molti versi molto pi rischiosa di altre. Sono 2 milioni 412mila le famiglie che ricorrono ai servizi dei collaboratori domestici e che hanno contribuito in questi ultimi anni alla crescita esponenziale di questa tipologia di lavoratori arrivati, nel 2009, a quota 1 milione 538mila, e cresciuti, grazie anche all'effetto regolarizzazione, di 50mila unità rispetto all'anno precedente. Quello che emerge è un ruolo a «tutto tondo», multifunzionale, che va a inserirsi nel vuoto lasciato dalla tradizionale figuradi donna casalinga. Oltre a occuparsi delle pulizie di casa (80,9%), i collaboratori domestici cucinano (48,7%), fanno la spesa (37,9%), accudiscono anziani (41,5%) e persone non autosufficienti (27,6%), prestano assistenza medica (23,3%). Non va inoltre dimenticato che ben il 13,2% dei collaboratori domestici ha seguito dei corsi professionalizzanti, per lo pi da infermiere (9,4%), percentuale chè risulta mediamente più alta tra gli stranieri e le lavoratrici più anziane. Si tratta di un valore ancora basso, ma che contribuisce a confermare l'evolversi di una categoria all'interno della quale vanno emergendo elementi di professionalizzazione che, sebbene ancora poco apprezzati dal mercato, ne stanno ridefinendo il ruolo.

Segnala questa news ad un amico

Questa news è stata letta 1137 volte.

Pubblicità

© 2005-2024 PrevenzioneSicurezza.com. Tutti i diritti sono riservati.

Realizzato da Michele Filannino