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"ETICHETTATURA: Pirateria agroalimentare non accenna a diminuire"

fonte agi / Agroalimentare

24/10/2010 - "Quello della pirateria agroalimentare e' un fenomeno che, nonostante gli sforzi dei produttori, continua a crescere rischiando di pregiudicare il lavoro e gli investimenti di moltissime aziende italiane. E' quindi fondamentale che, a livello europeo e internazionale, si affronti il problema in maniera seria e concreta garantendo regole certe per evitare contraffazioni, ma anche 'scimmiottature', di prodotti e marchi qualificati e certificati". Stefano Berni, direttore generale del Grana Padano, consorzio che raggruppa duecento aziende di quello che numeri alla mano e' il 'prodotto Dop piu' consumato nel mondo', commenta cosi' i dati anticipati da Unioncamere Emilia-Romagna e frutto di una stima dell'Icc (Counterfeiting Intelligence Bureau, centro studi delle Camere di Commercio internazionali), in concomitanza con la XIX convention mondiale delle Camere di Commercio italiane all'estero ospitata oggi a Parma. I prodotti 'taroccati' -secondo gli studi Unioncamere-Icc- rappresenterebbero il 10% degli scambi mondiali, per un valore di 433 miliardi di euro: nel settore agroalimentare sono 'falsi' tre (sedicenti) prodotti italiani su quattro. I piu' copiati sono proprio il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano, che diventano -per esempio- 'Gradano' in Svizzera, 'Parmesan' negli Stati Uniti, 'Pardano' in Olanda e 'Parmesao'. "E' fondamentale che si concluda celermente l'iter parlamentare per l'approvazione della legge sull'etichettatura. Un provvedimento utile e necessario che garantira' ai consumatori di scegliere in maniera trasparente, garantendo loro un percorso di tracciabilita' del prodotto che va dal campo alla tavola", aggiunge Berni.

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