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"Vigilanza sul lavoro, le parti sociali condividono le banche dati"

fonte Redazione Ambiente & Sicurezza sul Lavoro / Sicurezza sul lavoro

04/11/2010 - Nel corso della terza conferenza nazionale sulla vigilanza del 28 ottobre scorso il Ministero del Lavoro, INAIL, INPS e Agenzia delle Entrate hanno stipulato un protocollo d'intesa per la condivisione delle banche dati. Si inaugura un percorso comune che comincia a cambiare il volto della vigilanza in materia di lavoro. Il passo successivo che chiedono le associazioni sindacali e i rappresentanti delle aziende è un'accelerazione sul fronte delle competenze e una maggiore integrazione tra sistema formativo e mondo delle imprese. Secondo Claudio Mercuri, della Direzione centrale prevenzione INAIL. "L'importanza che l'Istituto ripone in formazione, informazione e comunicazione è rappresentata anche dalle opportunità che vengono offerte dal decreto legislativo 81/2008, il Testo unico sulla sicurezza". In particolare l'articolo 11 - "Attività promozionali" - rappresenta in tal senso un'opportunità importante per le aziende, là dove l'INAIL finanzierà "progetti di investimento e formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro rivolti in particolare alle piccole, medie e micro imprese e progetti volti a sperimentare soluzioni innovative e strumenti di natura organizzativa e gestionale ispirati ai principi di responsabilità sociale" (un nuovo bando è atteso entro novembre).Lorenzo Fantini, presidente del Comitato di gestione del Casellario centrale infortuni, ha sottolineato, invece, come il Testo unico in materia di salute e sicurezza rappresenti "un elemento di eccellenza per la connessione tra le istituzioni e un collegamento alle parti sociali: il sistema di salute e sicurezza ripartito tra ministero del Lavoro, INAIL, Regioni e parti sociali è già uno strumento ottimale e all'avanguardia". Fantini ha, inoltre annunciato che "a breve sarà emanato il decreto sulle qualificazioni delle imprese, come previste dal T.U., nei settori connotati da fattori di rischio particolarmente alti" Obiettivo comune, dunque, è contrastare in modo ancora più efficace infortuni e malattie professionali. Nella tavola rotonda è stato, così, sottolineato come il T.U. inserisca la vigilanza proprio in un sistema di prevenzione, intervenendo per eliminare a monte le cause del fenomeno infortunistico. Da qui la necessità di perseguire una vigilanza qualitativa - piuttosto che quantitativa - delle aziende, per prevenire, dove possibile, le situazioni di rischio e orientare in modo più intelligente la vigilanza.

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