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"La formazione è su misura"

fonte Italia Oggi, Rocco Vitale / Formazione ed informazione

09/11/2010 - Una qualificante iniziativa promossa dal Comune di Milano nell'ambito della settimana europea della sicurezza sul lavoro si svolgerà sul tema della tutela e delle promozione alla salute psico-fisica quale momento della prevenzione sul lavoro. Negli ultimi anni si è assistito a un crescente interesse verso i temi della qualità della vita, sia in ambito lavorativo che a livello personale. Un tema dominante, nel mondo del lavoro, è quello della salute psico-fisica del lavoratore. Le recenti normative relative alla sicurezza nei luoghi di lavoro indicano l'urgenza di riflettere sull'importanza che questi temi dovranno avere nei percorsi formativi rivolti ai lavoratori, ai preposti, ai dirigenti e agli Rls. Nel corso del convegno è stato sottolineato come la formazione rappresenti uno degli elementi fondamentali della prevenzione per la sicurezza e naturalmente perla promozione della salute. Il tema della «tutela della promozione» rappresenta un passo in avanti nel dibattito sulla formazione ponendosi quale elemento dinamico e non di organizzazione di mero assolvimento a obblighi normativi. In questo contesto la formazione può esprimere il meglio e soprattutto attuare e sviluppare nuovi modelli formativi ed esperenziali. Durante il convegno è stato presentato il modello formativo progettato e redatto dall'AifosCnai e approvato dall'Ente bilaterale nazionale Enboa. Il modello è stato testato e sperimentato in diverse realtà aziendali. II contesto sociale del lavoro. La formazione e la conseguente analisi del bisogno deve essere effettuata in azienda, ma anche per ambiti aziendali e di categorie di lavoratori, mansioni e lavori. Questa analisi, spesso non fatta o superficialmente pensata e attuata, trova invece una nuova e grande valenza se svolta in aziende laddove vi sia il cosiddetto «controllo sociale». Ovvero, laddove, la struttura sindacale e dirigenziale concorrono all'analisi del bisogno della formazione, si costituisce di fatto un sistema formativo che va oltre il semplice adempimento dell'assolvimento della legge. Non significa ignorare la legge e le norma, ma darne una applicazione seria e coerente. Faccio un esempio: Il modulo C per Rapp (accordi stato-regioni del 26/1/2006) prevede quattro ore di corso complessive per materie come «Il sistema delle relazioni e della comunicazione» e i «rischi di natura psico-sociale». Poi prevede un modulo di altre quattro ore per i «Rischi di natura ergonomica». Orbene alla luce dell'importanza dello stress-lavoro correlato previsto dal dl 81/08 in molti casi vale la pena unificare in una giornata «I rischi psicosociali e l'ergonomia» e collocare la comunicazione assieme al modulo C4 relativo all'informazione. Abbiamo violato la legge attuando queste modifiche? No. Abbiamo fatto una formazione seria. Le norme non sono assurde, ma spesso assurdamente applicate La progettazione. L'esempio che abbiamo fatto ci porta quindi a progettare la formazione e come ben sapete ogni intervento formativo è differente da un altro. Sulla base di incontri, richieste, colloqui, testimonianze l'Aifos ha progettato un nuovo sistema di formazione che si basa sull'uso di nuove tecniche e metodologie didattiche. D ruolo del formatore. Alla base della progettazione dell'Aifos e della successiva azione formativa si è posto alla base del sistema il ruolo del formatore. Nel nostro progetto la scelta e l'analisi del fabbisogno, pur all'interno di modelli progettuali, viene affidata alla responsabilità del formatore. Il modello dell'Aifos. Il modello operativo che brevemente e sinteticamente verrà illustrato è stato sperimentato da un gruppo di formatori in differenti realtà aziendali. Pertanto dopo il positivo rodaggio del sistema siamo ora giunti alla sua fase operativa. Il modello è stato, in parte finanziato dalla regione Lombardia, e attualmente è in fase di attuazione nello svolgimento di un corso di 120 ore che si sta svolgendo a Brescia nell'ambito del progetto «Lombardia Eccellente». Aifos per conto dell'Enboa, ente bilaterale nazionale, ha elaborato per lo svolgimento di un corso tre modelli di metodologie formative Corso in aula con docenze frontali. Nulla di nuovo, si tratta del sistema usuale di lezioni frontali. La novità è costituita dai tempi di lezione frontale del docente che vengono ridotti a favore di spazi per le esercitazioni. Esercitazioni non improvvisate, ma appositamente studiate ed elaborate. Il progetto prevede differenti esercitazioni da svolgere e sarà il formatore a decidere, in base all'aula e all'analisi del fabbisogno, a scegliere i modelli di esercitazioni da svolgere. Corso in aula e in azienda. Il secondo Modello prevede lo svolgimento del corso parte in aula, con lezioni frontali ed esercitazioni, più alcune lezioni da svolgersi in azienda. Naturalmente lo svolgimento del corso in aula è strettamente correlate alla parte che in azienda svolgeranno direttamente i lavoratori, in modo autonomo e con la collaborazione di datore di lavoro/ dirigenti/responsabili e addetti al servizio. La parte di svolgimento in azienda si sviluppa con la l'analisi-compilazione di n. 3 chek list, non generiche, ma strettamente collegate alla mansione e al settore produttivo (chek con una media di 50 domande ciascuna, e quindi non si tratta di un semplice foglietto da compilare ma di dati da ricercare, chiedere, verificare e controllare). Corso in aula, in azienda e con il sistema e-learning. Il termo modello recupera parte del Modello 1 (lezioni in aula) del Modello 2 (lezioni in azienda) si conclude con una parte di lezioni che possono essere svolte con il sistema e-learning. Parliamo di e-learning e non di formazione a distanza. L'e-learning è un sistema socio-tecnico che produce dinamiche di apprendimento individuale (autonomo o strutturato, consapevole o inconsapevole) e collettivo e di insegnamento, messe in atto attraverso le più diverse dinamiche su Internet. Garantisce, grazie alla rete, l'accesso per: consultare qualsiasi testo (parole immagini ecc) di qualsiasi fonte; produrre nuovi testi; entrare in contatto con altre persone; memorizzare i saperi, utilizza più tecnologie (informatiche, Ict) per accedere a Internet (e non solo la piattaforma) e strumenti (computer, telefono cellulare, ecc) grazie alla convergenza tecnologica (web2.0). L'e-learning non è la formazione a distanza (Fad). La rete è la discriminante che consente l'apprendimento per confronto interagendo con la propria comunità di pratica, (condivisione obiettivi, visibilità di opinioni), per produrre un artefatto di conoscenza (apprendimento collaborativo). L'e-learning è una strategia di apprendimento (centrata sul discente), prima che di formazione (centrata sul docente) e consente esperienze formative sia strutturate (obiettivi, attività e valutazione apprendimento formali etero-diretti) sia destrutturate (apprendimento autogestito) In sintesi l'e-learning proposto dal sistema Aifos è interazione totale (forum, chat, discussioni a lezione ecc.) con un apprendimento collaborativo. La Fad è l'interazione on te one ovvero si tratta dell'apprendimento isolato. Importanza del ruolo del formatore. Chi decide quale modello attuare in azienda: sarà il formatore che in base alla realtà aziendale dovrà decidere quale sia per il gruppo omogeneo il migliore sistema od il modello da applicare. Concludendo possiamo dire che il modello formativo dell'Aifos (aula; aula e azienda; aula, azienda ed e-learning) deve essere di competenza del formatore il cui ruolo non solo viene ad assumere nuova importanza, ma che con una azione di formazione continua deve, sempre più, divenire il centro del sistema formativo. Del resto il comma 8, lettera m-bis del dlgs 81/2008 (introdotto dal correttivo 106/2009) prevede che la commissione consultiva permanente debba elaborare i criteri di qualificazione del formatore della sicurezza sul lavoro.

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