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"Gestione del rumore ambientale, pubblicata la guida UE"

fonte Redazione Ambiente & Sicurezza sul Lavoro / Ambiente

15/11/2010 - L’ Agenzia Europea per l'Ambiente (EEA) ha diffuso il 10 novembre scorso una guida che intende proporsi come strumento di aiuto per i politici, le autorità competenti e tutte le parti interessate nel processo di implementazione della Direttiva Europea sulla gestione del rumore ambientale, Direttiva 2002/49/CE. Redatta dall’Expert Panel on Noise, un gruppo di lavoro che coadiuva l’Agenzia Ambientale Europea e la Commissione Europea, la guida raccoglie in 7 capitoli e 5 annessi gli ultimi studi internazionali sugli effetti sanitari del rumore e le linee guida sul rumore notturno, recentemente pubblicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Inoltre, presenta alcune metodologie per la valutazione del rischio anche attraverso l’analisi costi benefici: in tal modo si vuol fornire agli utilizzatori strumenti pratici e validati dall’esperienza, per calcolare l’impatto sanitario del rumore per tutte le azioni di pianificazione strategica ai fini della prevenzione e dell’abbattimento delle immissioni acustiche. Il documento pubblicato da EEA presenta proprio gli studi che hanno portato alle valutazioni di impatto acustico ed alla quantificazione di questo impatto sulla popolazione, fornendo anche una panoramica sugli effetti sanitari del rumore. Sono stati infatti realizzati degli algoritmi per calcolare la probabilità che si manifestino effetti come l’annoyance, il disturbo del sonno, i risvegli e le malattie cardiovascolari. La guida propone quindi l’adozione di vere e proprie “mappe di annoyance” o comunque “mappe di effetto” da accostare alle mappature acustiche previste dalla Direttiva europea. Una parte dello studio è poi dedicato alle ricerche sulla conoscenza della buona qualità ambientale dal punto di vista sonoro, in Europa con risultati variegati da Stato a Stato: ciò conferma l’assenza di una omogeneizzazione di vedute sull’importanza di salvaguardare un ambiente non inquinato da emissioni rumorose.La guida registra inoltre, una ulteriore disomogeneità nell’utilizzo dei nuovi indicatori Lden e Lnight introdotti dalla Direttiva, che potrebbero consentire, invece, la confrontabilità internazionale dei livelli di esposizione nei diversi settori produttivi dei diversi stati: in generale è stato finora riscontrato che il valore limite per il rumore industriale è sensibilmente inferiore a quello del rumore ferroviario.

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