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"Cade dall'impalcatura: è in fin di vita"

fonte Gazzetta del mezzogiorno / Sicurezza sul lavoro

24/11/2010 - Un operaio edile di 41 anni, Pietro De Gifico, di Bari, è ricoverato in prognosi riservata nel Policlinico dopo essere caduto da un'altezza di circa quattro metri, in un cantiere in via Daniele Petrera, al quartiere Picone, ieri mattina, intorno alle 10,30. Secondo i primi accertamenti, l'operaio avrebbe riportato una sospetta emorragia interna e un esteso trauma facciale. I medici del vicinissimo Policlinico si sono riservati la prognosi, comunque De Gifico non dovrebbe essere in pericolo di vita. È presto per dire se l'operaio ferito riporterà conseguenze per l'incidente subito. Ai primi soccorritori si è presentata una scena drammatica. De Gifico aveva il viso coperto di sangue e respirava a fatica. Secondo alcune testimonianze, l'operaio 4lenne avrebbe perso conoscenza, inizialmente. Poi si sarebbe ripreso, all'arrivo degli operatori del 118, fatti intervenire a quanto pare da un medico residente nella zona. Sul posto, in breve tempo, si è formata una folla di persone. Sono intervenuti immediatamente gli agenti della Polizia municipale, agli ordini del comandante, dottor Stefano Donati, e gli esperti dello Spesal, il Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro. Questi ultimi, nella qualità di agenti e ufficiali di polizia giudiziaria, hanno già inviato una prima relazione al pubblico ministero di turno alla Procura della Repubblica. Il magistrato, doverosamente, aprirà un'inchiesta, per verificare l'esistenza di eventuali responsabilità penali. Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto, Pietro De Gifico, con un collega, stava completando il posizionamento della protezione metallica, atta a evitare la caduta di calcinacci sui passanti, sulla facciata del condominio di via Petrera 52. Secondo le prime informazioni, in effetti l'amministrazione condominiale aveva commissionato i lavori di rifacimento della facciata del palazzo a una ditta del quartiere Carrassi, la «Aviem». Preliminarmente, la ditta avrebbe incaricato i due operai, De Gifico e il collega, di posizionare l'impalcatura, la «pedana autosollevante» e la protezione metallica, inclinata a 45 gradi, utile a contenere la caduta di eventuali calcinacci e oggetti e quindi, in definitiva, a proteggere i pedoni. Il frontale del palazzo doveva essere «abbracciato» per una lunghezza di una ventina di metri. L'incidente è accaduto presumibilmente quando De Gifico stava per posizionare le ultime due lastre metalliche della protezione esterna. In base ai primissimi accertamenti, l'operaio 4lenne potrebbe avere messo un piede in fallo, cadendo sull'asfalto. In quegli istanti drammatici, De Gifico si sarebbe trascinato dietro, forse ribaltandoli LE TESTIMONIANZE. Un parrucchiere: «Ho sentito un tonfo fortissimo, sono schizzato fuori dal locale e ho chiamato i soccorsi» con i piedi, anche due grossi segmenti di pedana, forse non ancora ancorati all'impalcatura. Forse proprio i due pezzi di pedana gli sarebbero piombati sul viso, riducendolo a una maschera di sangue. Sull'asfalto, del resto, erano ben visibili alcune gocce, in corrispondenza del civico 58 di via Petrera, all'angolo con via Giovene. A quanto risulterebbe dai primi rilievi, però, l'operaio edile avrebbe urtato sull'asfalto con il torace, con molta violenza. Così si spiegherebbero le difficoltà respiratorie riscontrate dai primi testimoni. Racconta Vito Varese, titolare di un salone di bellezza a pochi portoni di distanza: «Ero al lavoro quando ho udito un tonfo, un rumore fortissimo. Sono uscito dal locale - ricostruisce quei terribili istanti - e ho visto quell'uomo, robusto, per terra. Ho dato l'allarme e abbiamo chiamato i soccorsi. Anche l'altro operaio si è dato da fare, immediatamente, per aiutare il collega ferito». Dal portone sono scesi immediatamente i residenti. Anche i negozianti della zona e i loro clienti sono accorsi sul luogo dell'incidente. I tecnici dello Spesal hanno sequestrato il cantiere, recintandolo con il caratteristico nastro bianco e rosso. I lavori alla facciata del palazzo, per ora, si fermano.

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