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"Etichettatura, la Corte UE bacchetta l’Italia sul cioccolato puro "

fonte agi / Sicurezza alimentare

28/11/2010 - Il "cioccolato puro" non deve contenere altri grassi vegetali oltre al burro di cacao. Una sentenza della Corte europea di Giustizia stabilisce che l'Italia viola le norme europee proprio perché consente la dicitura "cioccolato puro" anche sulle etichette di prodotti che contengono fino al 5% di grassi vegetali diversi. Per essere coerenti con le norme UE, secondo la Corte, basterebbe che le etichette di questi tipi di cioccolato evidenziassero anche la presenza di "altri grassi vegetali oltre al burro di cacao". Secondo la Corte di Giustizia, "la normativa italiana, consentendo di mantenere due categorie di denominazioni di vendita che, in sostanza, designano il medesimo prodotto", può "indurre in errore il consumatore" e "ledere il suo diritto ad un'informazione corretta, imparziale ed obiettiva". La Commissione UE aveva presentato un ricorso per inadempimento contro l'Italia dinanzi alla Corte di Giustizia, segnalando l'introduzione, da parte della normativa italiana, di una denominazione di vendita supplementare per i prodotti di cioccolato, a seconda che essi possano essere considerati "puri" o meno. Secondo Bruxelles, infatti, "il consumatore deve essere informato circa la presenza o meno nel cioccolato di grassi vegetali sostitutivi mediante l'etichettatura e non tramite l'impiego di una distinta denominazione di vendita". Con la sentenza di oggi, la Corte ha dato ragione alla Commissione, stabilendo che "l'Italia è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza del diritto dell'Unione". In questi casi, ricorda la Corte, lo Stato "deve conformarsi alla sentenza senza indugio" e, in caso contrario, la Commissione può proporre un altro ricorso chiedendo sanzioni pecuniarie".

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