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"Sicurezza, prescrizioni tecniche da attuare con più efficienza"

fonte Italia Oggi / Sicurezza sul lavoro

23/12/2010 - Il consiglio generale della Cisal, dopo aver condiviso e approvata l'analisi del segretario generale sullo stato della tutela della salute sui luoghi di lavoro e un ampio e approfondito dibattito, ha rilevato che, a due anni di distanza dalla sua emanazione, il digs 81/2008 non sembra corrispondere alle aspettative attese, soprattutto in relazione alle piccole e piccolissime imprese, che costituiscono il settore di maggiore criticità. Incidere sugli aspetti applicativi del decreto in tali realtà produttive del paese, è un elemento imprescindibile di una seria politica di prevenzione giacché, proprio in queste, si corrono i maggiori rischi e si verifica la maggior parte degli eventi dannosi, connessi, soprattutto, a una difficile ripartizione di funzioni e ruoli che in relazione al ristretto numero degli addetti vengono soventemente aconcentrarsi sulle spalle di un unico operatore spesso non attrezzato a sostenere l'intero carico. Sovraccarico di ruoli, competenze e funzioni, cui va assommata una formazione che, fino a oggi, non è stata in grado di incidere adeguatamente sulla realizzazione di condizioni di lavoro soddisfacenti in termini di sicurezza e di benessere. Occorre, quindi, trovare una modalità attuativa più efficiente delle prescrizioni tecniche previste, specificamente studiata per le piccole e piccolissime imprese, che consenta alle prescrizioni stesse di esplicare a pieno la loro valenza tecnico-scientifica anche in tale peculiare ambito di attività produttiva. Occorre, poi, spingere su una formazione specifica di settore che diventi valore per ogni persona: cioè che spinga il lavoratore, il preposto, il dirigente, ad adottare sempre comportamenti sicuri, inducendoli alla continua verifica di compatibilità del comportamento da attuare al principio di precauzione. A tal fine, andrebbero recuperati e utilizzati strumenti scientifici di studio del comportamento umano che, sulla base dei rilevamenti effettuati in azienda, siano in grado di progettare e promuovere comportamenti sicuri con l'ausilio e la partecipazione di tutti gli addetti. Lavoratori, loro rappresentanti, responsabili e addetti ai servizi di protezione, rischio ecc. devono essere chiamati a promuovere la sicurezza a valore comune, a osservarne le regole, a sollecitarne e incentivarne l'attuazione, a prescindere dall'espletamento delle attribuzioni specifiche e in supplenza dei ruoli previsti, anche quando tali attribuzioni siano di impossibile individuazione. Il tutto favorito e promosso con le necessarie forme di incentivazioni, in grado di modificare (condizionare) i comportamenti degli addetti. L'impiego di tali ulteriori strumenti è forse una condizione senza la quale è molto difficile realizzare un ambiente di lavoro sicuro e imperniato sul benessere in quanto, il mancato miglioramento dell'organizzazione e del comportamento umano è una rilevante causa di determinazione di quel 95% di eventi di danno sul lavoro, che coinvolgono per la gran parte il settore delle piccole e piccolissime imprese. Il consiglio raccomanda, inoltre, l'istituzione di una commissione nazionale per lo studio del tema sulla sicurezza, incaricata di esaminare per la sua attività i seguenti argomenti: individuazione di un solo soggetto pubblico deputato al coordinamento delle politiche di prevenzione e ai relativi controlli; modalità di coinvolgimento delle unioni provinciali; maggiore attenzione per le micro imprese; richiesta al legislatore di un maggiore controllo e di più severe sanzioni; invito alle federazioni per la scelta di uomini con maggiori capacità da inserire nelle Rlst; accessibilità ai fondi sicurezza con accesso a fondi imprese; rinforzare la cultura dell'informazione con l'introduzione nelle scuole di corsi finalizzati alla prevenzione; raccomandazione al legislatore per un più attento controllo anche negli enti pubblici; promuovere azioni di migliore conoscenza del ruolo degli Rls nelle varie Federazioni; informare le categorie nelle Confederazioni provinciali del ruolo degli Opn; maggiore attenzione ai lavoratori della mobilità (trasporti, autostrade); informarsi dalla commissione del Senato in ordine a nuovi provvedimenti.

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