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"Check list per valutare lo stress"

fonte Il Sole 24 Ore / Sicurezza sul lavoro

04/03/2011 - La sicurezza si sviluppa sulla base di un sistema sempre più integrato. L'ex Ispesl, l'istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro, è stato soppresso dalla manovra d'estate e incorporato, con Flpsema (l'ente di previdenza per il settore marittimo) dall'Inail. «Non si tratta - spiega il direttore generale mail, Giuseppe Lucibello - di un'operazione di risparmio ma di una razionalizzazione che permette all'istituto di racchiudere l'intero ciclo della tutela integrata dei lavoratori, dalla ricerca, alla prevenzione, all'indennizzo, la cura, la riabilitazione fino al reinserimento socio-lavorativo». Lucibello ricorda che «ilbilancio di chiusura dell'exlspesl è già a disposizione ma mancano i decreti attuativi interministeriali ditrasferimento delle risorse urna-ne, finanziarie e strumentali». L'ex Ispesl studia le cause e le possibili soluzioni ai numerosi rischi che si possono verificare negli ambienti di lavoro. «Non si parla solo di incidenti - spiega Lucibello - ma anche di danni causati da sostanze nocive». I ricercatori (ingegneri, medici, chimici, biologi, statistici, fisici) sono impegnati in attività di ricerca applicata: «L'ultima frontiera -racconta il Dg-riguarda lo studio delle malattie del terzo millennio, come quelle legate alle nanotecnologie». Al momento dell'incorporazio, ne l'ex lspesi" contava pócopiù di 800 dipendenti di molo. «È nostra intenzione - sottolinea Lucibello - presentare un piano di riordino convincente che possa consentire, dop o una rigorosa analisi dell'effettivo fabbisogno di personale, di proporre un programma straordinario di reclutamento basato sul self-finacing». A oggi sono quasi 500 i precari con contratti in scadenza. Uno dei fronti su cui si concentra la ricerca in questi mesi riguarda lo stress da lavoro correlato. «Abbiamo messo a punto - spiega Sergio lavicoli, capo del dipartimento medicina del lavoro - un sistema integrato che, attraverso check list e questionari, ci permette di valutare il livello di stress dei dipendenti». I risultati della sperimentazione saranno presto pubblicati in un database consultabile gratuitamente: «Servirà a comparareirisultati di aziende dello stesso settore», aggiunge lavicoli. Anche i nanomateriali sono oggetto di ricerca: «Si stima - spiega il capo dipartimento - che neiprossimi io anni in Europa oltre io milioni di lavoratori saranno esposti a questi materiali. Noi abbiamo il compito di studiamele conseguenze ed eventualmente di individuare percorsi di prevenzione». La ricerca è un percorso lungo e sempre in divenire. Lo sa bene Alessandro Marinaccio, ricercatore responsabile del registro nazionale mesoteliomi. «Che l'amianto fosse pericoloso p er la salute- spiega per fare un esempio - era noto fin dagli anni '60. Eppure è stato messo al bando solo nel 1992. Questo perché la ricerca ha bisogno di prove, di sperimentazioni. Poi viene lafase dellapubblicazionedeirisultati, e solo allora si possono introdurre provvedimenti normativ o. Lo studio delle malattie professionali è fondamentale anche per l'attività assicurativa, perché le statistiche sono alla base dei premi previsti p er i vari settori. Di statistica si occupa anche Bruna Rondinone, ricercatrice Ispesl da otto anni, precaria. Il suo contratto è legato al piano triennale di ricerca e scadrà a fine anno. «Mi occupo - racconta - dell'elaborazione dei dati di laboratorio. Quando si pensa alla ricerca si immagina sempre un biologo o un chimico chino sul suo microscopio. Ma il loro lavoro non sarebbe quantificabile senza l'elaborazione statistica».

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