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"Morti sul lavoro, sempre troppi"

fonte La Gazzetta del Mezzogiorno / Sicurezza sul lavoro

12/03/2011 - Anche se mai troppo poche, le «morti bianche» che in Italia abbiamo pianto nel 2010 sono diminuite rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (e a due anni fa). Un numero ancora importante: 980 vittime. Nonostante il calo del 6,9% rispetto alle 1.053 dei 2009, si tratta tuttora di un tragico consuntivo che ci invita ad un ulteriore impegno perché di lavoro non si debba morire. Con la conferma che si è sulla strada buona se si tiene conto che già nel 2009 si registrò un altro importante calo (del 6,3%) nei confronti dell'anno precedente. I dati del 2010, per ora sulla base di stimepreliminari ma attendibili, li ha diffusi l'Inail che tiene ad evidenziare come «per la prima volta dal dopoguerra si sia scesi sotto la soglia dei mille morti l'anno». Gli infortuni nel complesso sono stati 775.000, in calo dell'1,9% sul 2009. Il tutto senza che crisi occupazionale, blocco degli straordinari e cassa integrazione si siano modificati in maniera determinante, come è invece avvenuto tra il 2008 e il 2009. Considerazioni condivise da Cisl e Uil, ma non dalla Cgil («meno infortuni a meno occupazione»). Il calo risulta lievemente più pronunciato nell'Industria (.6,1%) e meno nell'agricoltura (-4,9%), peraltro in lieve crescita occupazionale ( 0,7%). Positivo il dato relativo al settore costruzioni, che registra un calo degli infortuni pari al 7,3%, senza essere stato particolarmente penalizzato sotto il profilo dell'occupazione (-0,1%) rispetto all'anno precedente. Un aumento, se pur piccolo, dello 0,4%, si è avuto nel settore dei servizi. Anche le vittime sembrerebbero, secondo questi dati parziali, in calo. Meno in agricoltura, dove passano da 128 a 115 (che corrisponde oltre ad un 10% di differenza), nei servizi scendendo da 480 a 420 (cioè -4,1%) e nell'industria da 487 a 445 (quasi il -9%). Il calo di infortuni ha coinvolto in via generica tutto il Paese ma il meridione, che più ha sofferto per la crisi occupazionale (-1,6% contro -0,4% del Nord e un lieve miglioramento del dato al Centro), fa registrare una contrazione del 3,2% per gli infortuni in complesso, a fronte di un calo dell'1,8% del Centro e dell'1,5% del Nord. Discorso a parte lo merita il «Patto per la Salute»: siglato nel giugno 2007 tra Governo e Regioni, prevedeva la collaborazione delle Regioni per garantire almeno nel 5% i controlli nelle aziende sul rispetto delle misure di sicurezza. Dai dati regionali su quel patto che risalgono al 2008 risulta che solo 13 regioni su 22 (considerando divise la Provincia Autonoma di Trento e quella di Bolzano) erano riuscite a farlo. Tra le prime tre che spiccano per efficienza c'è la Basilicata (8,3 %) superata solo dall'Umbria (10,6%) e dalla Toscana (9%). Il Sud, con la Puglia a quota 3,3%, non brilla.

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