Logo di PrevenzioneSicurezza.com
Lunedì, 20 Maggio 2024
News

"Sicurezza sul lavoro: dieci best practice a misura di manager"

fonte Il Sole 24 Ore / Sicurezza sul lavoro

21/03/2011 - E' un dato di fatto: in ogni impresa, la pianificazione e delle attività di business e della sicurezza dei lavoratori devono procedere di pari passo. Così stabiliscono le norme comunitarie e nazionali. Non sempre, però, il passaggio dalla teoria alla pratica è gestito con successo. Lo dimostrano le 98o morti bianche registrate in Italia nel 2010. Esistono, tuttavia, dei modelli positivi cui guardare, case history di aziende che hanno saputo gestire i rischi sul posto di lavoro in maniera ottimale, a tutto beneficio della salute e della sicurezza dei lavoratori, senza per questo scendere dal podio dei best performer nei rispettivi settore. Dieci di queste imprese europee sono state individuate da Aldo Canonici nel libro «L'azienda sostenibile», edito da Franco Angeli. Un fattore, in tutti questi casi, risulta fondamentale perla gestione dei rischi sul lavoro: la presenza di un management preparato su queste specifiche tematiche di sostenibilità d'impresa. «Il Testo unico del 2008 va proprio nella direzione di una gestione della sicurezza al livello manageriale», commenta Lorenzo Fantini, dirigente delle divisioni salute e sicurezza del ministero del Lavoro, e docente all'università La Sapienza di Roma. «La riforma non prevede più una serie di singoli obblighi da rispettare, ma un processo che fa parte della costruzione del business e che ha importanza pari a quello del calcolo del vantaggio economico». In altre parole, oggi, la sicurezza viene progettata, eseguita, applicata e verificata a livello dirigenziale. I dirigenti delle Pmi come delle grandi aziende devono tenere a mente alcuni punti fondamentali ben precisi: «L'obbligo di vigilanza si estende all'attività stessa dei lavoratori a livello organizzativo. Per fare un esempio concreto, non basta fornire agli operai di un cantiere edile il caschetto e gli altri dispositivi di sicurezza individuale, ma deve anche esserci qualcuno che controlli che li indossino. Se il dirigente non può farlo di persona, deve accertarsi che ci sia una figura preposta a questo tipo di controlli». Da non trascurare la formazione dei dirigenti in tema di salute e sicurezza Anche in questo caso, è il Testo unico a dare indicazioni ben precise. «Non è più sufficiente che i manager abbiano buone competenze di business. Devono conoscere le logiche della gestione dei rischi di salute e sicurezza. In ogni azienda bisogna capire se ci sono le persone giuste al posto giusto, o se non è il caso di inviare qualche manager a seguire un corso di formazione», conclude Fantini. «La normativa europea non prevede distinzioni tra piccole e grandi imprese, il che ha creato qualche difficoltà per i manager italiani. Ma negli ultimi anni il processo di traslazione della gestione dei rischi al livello organizzativo-dirigenziale ha raggiunto anche le Pmi italiane».

Segnala questa news ad un amico

Questa news è stata letta 1173 volte.

Pubblicità

© 2005-2024 PrevenzioneSicurezza.com. Tutti i diritti sono riservati.

Realizzato da Michele Filannino