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"Nelle procedure antincendio una delega ai professionisti"

fonte Il Sole 24 Ore / Rischio incendio

21/03/2011 - Nel riscrivere le misure per la prevenzione degli incendi «si è cercato - dice Alfio Pini, capo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco - di recuperare spazi per intensificare i controlli nelle situazioni più a rischio. Perle attività a minor grado di pericolosità ci sarà la certificazione dei profesionistv . Lo schema di Dpr sulle procedure per la prevenzione degli incendi - approvato dal Consiglio dei ministri del 3 marzo (si veda «Il Sole 24 Ore» del giorno successivo) - è stato analizzato a Torino nel corso del convegno «Nasce una nuova sicurezza», promosso dal Consiglio nazionale dei periti industriali. Il prowedimento deve ora ricevere, entro agosto, il parere del Consiglio di stato, del Parlamento e il secondo sì del Consiglio dei ministri. I nuovi controlli sono collegati alla disciplina dello sportello uni. co e della segnalazione certificata di inizio attività (Scia). «Gli adempimenti connessi alla valutazione dei progetti - spiega Fabio Dattilo, dirigente generale perla prevenzione e sicurezza tecnica dei vigili del fuoco - sono differenziati in base alle esigenze di tutela degli interessi pubblici. Per le attività che sono soggette a norme tecniche e che in base alle statistiche non provocano rischi significativi non è più previsto il parere di conformità». Per le attività con un rischio medio rimane il parere il conformità, ma come per quelle poco pericolose, i controlli saranno a campione. Nelle realtà. più complesse, invece, sopralluoghi e verifiche saranno obbligatori. Per i periti industriali lo schema di Dpr perle procedure antincendio sembra rappresentare un buon esempio sulla strada della semplificazione, uno dei punti del manifesto per la sica rezza presentato ieri. Gli altri capisaldi- come ha ricordato il presidente del Consiglio nazionale, Giuseppe Jogna - sono innovazione e competenza: la sicurezzava affidata a professionisti "selezionati". «Che cosa succede se si violano le regole? Il problema -afferma Donato Ceglie, sostituto procuratore al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere - è chi controlla i controllori». Ispettori delle Asl o professionisti. Tuttavia, una speranza c'è. «Il collegio dei periti industriali, senza sollecitazioni, ha sospeso e aperto il procedimento disciplinare contro professionisti accusati di pagare per smorzare i controlli», dice Ceglie, accolto da un applauso della sala. D'altra parte la responsabilità dei professionisti non conosce sconti. Raffaele Guariniello, della procura di Torino, lo racconta con l'aiuto della Cassazione (sentenza 104/2011). «Nonbasta evitare i rischi di lavorazione sulla base dell'esperienza, ma rispetto ad attività di per sé pericolose l'adozione di misure idonee a prevenire i rischi deve essere attuata prima ancora che si verifichi l'infortunio. Sono richieste la tecnica, la ricerca, gli studi, la documentazione e l'obbligo di continuo aggiornamento tecnico. I professionisti sono tenuti al più spinto aggiornamento su base mondiale, indipendentemente da eventuali carenze di normative di settore, non ancora adeguate alla migliore tecnica, ovvero a rassicurazione di organi tecnici».

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