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"Rottami mettallici, l'UE indica quando sono rifiuti"

fonte Redazione Ambiente & Sicurezza sul Lavoro / Ambiente

27/04/2011 - La Commissione europea ha adottato un regolamento che indica criteri chiari per stabilire quando rottami di ferro, di acciaio e di alluminio cessano di essere considerati rifiuti ai sensi della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio. Il regolamento entrerà in vigore in seguito alla pubblicazione e sarà direttamente applicabile in tutti gli Stati membri dopo un periodo transitorio di sei mesi. La Commissione sta attualmente elaborando criteri applicabili ad altri materiali che rivestono una particolare importanza per i mercati del riciclaggio dell'UE, come il rame, la carta, il vetro e il compost, regolandone il ciclo di vita e identificando quando possono esulare dal campo di applicazione della direttiva rifiuti e possa essere considerato un altro prodotto o una materia prima. Il chiarimento è necessario ai fini dell’uniforme interpretazione del diritto in questa materia presso tutti gli Stati membri. Inoltre, si intende creare certezza giuridica e parità di condizioni per l'industria del riciclaggio, eliminando oneri amministrativi superflui ed escludendo dall'ambito di applicazione della normativa sui rifiuti le materie prime secondarie sicure e pulite. Con il regolamento approvato, i rottami di metallo puliti e sicuri non devono più essere classificati come rifiuti, a condizione che i produttori applichino un sistema di gestione della qualità e dimostrino il rispetto dei criteri, prevedendo una dichiarazione di conformità per ciascuna partita di rottami. Occorre inoltre terminare qualsiasi trattamento (come taglio, frantumazione, lavaggio e disinquinamento) necessario per preparare i rottami all'utilizzazione finale in impianti di lavorazione dell'acciaio o dell'alluminio oppure nelle fonderie, in modo da recuperare rottami metallici puliti che soddisfano i criteri stabiliti per definire quando un rifiuto cessa di essere tale.Cos’è? Il ciclo di vita del rifiuto La nuova direttiva quadro sui rifiuti ha dettato i criteri per individuare quando un materiale smette di essere tale stabilendo una gerarchia in cinque fasi che promuove la prevenzione, la preparazione al reimpiego, il riciclaggio e altre forme di recupero dei materiali da lavorazione: in tale ciclo, il conferimento in discarica diventerà solo l’ultima alternativa. Per un efficace confronto fra le disposizioni del recente IV Correttivo al Codice ambiente e la nuova Direttiva Rifiuti, suggeriamo l’articolo di G. Amendola, Codice ambiente quando un rifiuto cessa di essere tale in ambiente e sicurezza sul lavoro 3 2011.

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