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"Decreto rinnovabili, i punti del provvedimento"

fonte Redazione Ambiente & Sicurezza sul Lavoro / Ambiente

09/05/2011 - Il decreto sulle rinnovabili firmato il 5 maggio dai ministri per lo Sviluppo economico Romani e dell’Ambiente Prestigiacomo è stato salutato dalle Istituzioni come frutto di un lavoro di mediazione svolto con molte aziende del comparto fotovoltaico e del solare. Ciononostante, 150 aziende hanno comunque deciso di ricorrere alla corte di giustizia europea perché il provvedimento governativo non recepirebbe una direttiva europea e limiterebbe lo sviluppo delle fonti rinnovabili. Il provvedimento assicurando certezze per gli investimenti nel breve e nel lungo periodo dovrebbe alimentare l’interesse per le nuove tecnologie energetiche verdi e aiuterà l’Italia a raggiungere i target di riduzione di C02 fissati a livello internazionale. Ma vediamo cosa prevede l’atteso decreto sulle rinnovabili. - Tariffe: non vengono posti tetti alla produzione degli impianti ma vengono fissati degli obiettivi di potenza installata annuali in base alla quale verranno regolate automaticamente le tariffe. Il sistema partirà nel 2013, ma fino al 31 dicembre 2012 sarà invece un vigore un regime transitorio che prevede un abbassamento progressivo dei finanziamenti; - Potenza impianti: l'obiettivo di potenza indicato al 2016 è di circa 23mila Mw per un costo stimato tra i 6 e i 7 miliardi; - Grid parity: dal 2017 le tecnologie fotovoltaiche dovrebbero aver raggiunto una competitività tale da non necessitare più di incentivi; - Erogazione incentivi: parte con l'allaccio, e non dall’autocertificazione (come voluto dal ministro Prestigiacomo): il gestore della rete subirà sanzioni se responsabile di ritardi eccessivi; - Qualificazione dei “grandi impianti”: la soglia di discrimine fra “grandi” e “piccoli” dipende dalla loro posizione: le installazioni su tetti sono piccoli fino ad 1 megawatt, o 200kw per le strutture a terra. Per i piccoli impianti maggiori incentivi e non ci saranno tetti di spesa massima; - Premialità: premio di 5 centesimi a Kwh per le installazioni che vanno a sostituire coperture in eternit. Un bonus del 5% per chi sopporta costi di investimento riconducibili per almeno il 60% a prodotti realizzati all'interno della UE e a chi costruisce piccoli impianti in comuni con meno di 5mila abitanti.

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