31/05/2011 - Un’indagine Ausl condotta in alcune città dell’Emilia Romagna ha svelato che su 253 cantieri ispezionati, 78 non erano sicuri: i controlli delle Usl di Modena, Reggio, Parma e Piacenza hanno riguardato rischi di caduta dall'alto, di sprofondamento e di seppellimento negli scavi, la sicurezza degli impianti elettrici e delle macchine da cantiere. Pur all’interno di un complessivo ridimensionamento del numero dei cantieri irregolari (-10% rispetto allo scorso anno), le carenze riscontrate mettono ancora in pericolo i lavoratori nel 31% dei cantieri: oltre 109 i verbali prodotti dagli organi ispettivi, soprattutto (nel 62% dei casi) nei confronti di imprese esecutrici di opere, mentre le irregolarità riguardano per lo più le figure responsabili dell’organizzazione dei cantieri, soprattutto imprese affidatarie, coordinatori per la sicurezza, ma anche committenti dei lavori. Fra i riscontri sulla compagine aziendale esaminata, emerge che il numero medio di dipendenti nelle 411 imprese controllate è di solo due dipendenti, fattore che influenza negativamente le capacità organizzative e tecniche delle aziende in materia di sicurezza sul lavoro. Per la realizzazione delle oepre è frequente il ricorso al subappalto verso imprese sempre più piccole e cresce la presenza delle imprese individuali, senza dipendenti. L’organizzazione della sicurezza sul lavoro, sul versante della progettazione delle misure di prevenzione resta marginale e a volte puramente formale, tanto che circa un terzo delle contravvenzioni riguarda sostanziali irregolarità organizzative. Solo con riferimento ai ponteggi il 24% di essi presentava irregolarità di diversa natura. Frequenti le irregolarità riscontrate per le lavorazioni sui tetti e quelle connesse col rischio di caduta dall’alto.

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