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"Incarichi progettazione: architetti criticano il DL sviluppo"

fonte redazione insic / Edilizia

10/06/2011 - La Commissione Attività Produttive, Commercio e Sviluppo della Camera comunica il proprio parere favorevole al dl sviluppo ma lamenta "l'esiguità delle risorse impegnate per un provvedimento che si prefigge obiettivi ambiziosi che potrebbero in tal modo venire frustrati, non prevedendo, fra l'altro, impegni finanziari finalizzati a settori di particolare rilevanza, quali l'imprenditoria giovanile e femminile, la ricerca e l'innovazione, le zone franche urbane". Sugli emendamenti presentati si è espresso anche il Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori: "Prendiamo atto che il Governo, con il recente Decreto Sviluppo (D.L.70/2011) cui hanno fatto seguito gli emendamenti n. 4.170 e n. 4.171, attualmente all'esame della Commissione Bilancio della Camera, conferma l'usuale ed incomprensibile prassi italiana, in materia di Lavori Pubblici, gestione del territorio e servizi di progettazione, tesa a praticare interventi non coordinati e disorganici, Pur nel condivisibile intento di perseguire sviluppo economico e snellimento delle procedure, questa prassi determina inoltre la continua modificazione della legislazione di settore e la profonda alterazione del quadro di riferimento normativo con conseguenze spesso del tutto opposte agli intenti originari del Legislatore". Paradossalmente - sostengono gli architetti - le proposte di modifica delle procedure relative agli affidamenti degli incarichi di progettazione vengono presentate proprio oggi, giorno in cui entra in vigore il nuovo Regolamento di Attuazione in materia di Lavori Pubblici (D.P.R. 207/2010) /he, in modo più o meno condiviso, ha l'ambizione di fissare un insieme di regole organiche al Codice dei Contratti. Gli architetti italiani auspicano, quindi, che la politica sappia farsi carico di una profonda revisione del quadro normativo di settore, abbandonando la prassi degli interventi disorganici alle normative di settore. In considerazione della drammatica situazione economica e occupazionale dei soggetti coinvolti nella filiera edilizia e, in particolare della crisi degli studi professionali sempre più esclusi dal mercato, il Consiglio Nazionale auspica l'immediata attivazione di specifici tavoli di confronto e di concertazione con le rappresentanze professionali per avviare efficaci azioni di rilancio del settore. Il tutto - conclude il Consiglio nazionale - in un fattivo spirito di collaborazione istituzionale, che tenga sempre ben presenti le logiche di trasparenza, concorrenza, qualità negli affidamenti di progettazione, garantendo l'interesse pubblico e l'efficienza dell'azione amministrativa".

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