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"Incendio alla stazione Tiburtina Vigili: "Probabili cause elettriche""

fonte La Repubblica / Rischio incendio

26/07/2011 - Le fiamme, divampate di notte nella sala apparati, sono state spente solo nel tardo pomeriggio. Pompieri cauti sulle cause, ma è poco probabile l'atto doloso. Rischi di crollo, la stazione per ora resta chiusa. Molto il fumo sprigionato dal rogo, in corso verifiche della qualità dell'aria. Quasi paralizzata la circolazione. Ritardi e disagi a Termini.

Un violento incendio è divampato questa mattina, intorno alle 4, nella sala apparati della stazione ferroviaria Tiburtina a Roma. Solo intorno alle 7 i vigili del fuoco sono riusciti a entrare nei locali e hanno cominciato a operare per spegnere le fiamme. L'incendio è stato domato solo nel tardo pomeriggio, anche perché l'azione dei pompieri è stata rallentata dall'interruzione dell'erogazione dell'acqua nel quartiere, programmato per oggi nella zona della stazione. Pesantissime le conseguenze sulla circolazione dei treni, con fortissimi ritardi accumulati. La stazione è "inagibile", rendono noto ancora le Ferrovie: lo scalo romano resterà chiuso per il rischio di crolli. Sulle cause del rogo, "al 90 %  sono di natura elettrica", la prima diagnosi dei vigili del fuoco a fine giornata.
Rischio collasso. Le fiamme sono state domate dopo circa 15 ore. L'ultima difficoltà al binario 2, dove i pompieri sono rimasti al lavoro per spegnere quel che restava dell'incendio e combattere alcune lingue di fuoco divampate nuovamente dal rogo principale. A bruciare fino alla fine forse i cavidotti, i tunnel sotterranei di difficile accesso che trasportano i cavi dell'alta tensione. L'incendio potrebbe essere partito dai livelli sotterranei della stazione, nella palazzina delle cabine elettriche, e poi essersi propagato. Resta un margine assai ridotto per l'ipotesi di un atto doloso: una decina di dipendenti delle Ferrovie che lavoravano la scorsa notte nella sala comandi hanno raccontato di non aver sentito rumori di esplosioni, ma di aver solo visto il fumo uscire dalle cabine elettriche. La stazione, come ogni notte era presidiata da personale della Polizia ferroviaria e da guardie giurate.

L'inchiesta. La procura di Roma indagherà. Il fascicolo sarà aperto domani e nella stessa giornata arriverà a piazzale Clodio una prima informativa dei vigili del fuoco sull'accaduto. Il magistrato di turno, Barbara Sargenti, è stata informata dai responsabili dei pompieri e sta seguendo l'evoluzione della vicenda.

Alemanno: "Spero no ripercussioni su cantiere". Il sindaco di Roma ha fatto un sopralluogo in mattinata, raccomandando alle alle persone che abitano nei dintorni della stazione "di tenere le finestre chiuse e non entrare in contatto con i fumi che possono essere pericolosi". Alemanno si augura che questo incendio non abbia ripercussioni sulla tempistica del cantiere della nuova stazione ferroviaria. "Ci auguriamo che non ci siano ripercussioni - ha detto ancora il sindaco - perché tutto questo quadrante è bloccato ormai da mesi per poter mettere in piedi tutti i vari collegamenti e le complanari della nuova stazione. Solleciteremo le Ferrovie dello Stato per non avere ulteriori ritardi nei lavori. L'incendio è avvenuto all'interno del cantiere delle Ferrovie dello Stato e quindi chiederemo a loro di farsene carico e di ridurre al minimo tutti i disagi sia oggi che per il futuro".

Verifiche sulla qualità dell'aria. "L'Arpa sta svolgendo una verifica anche con i vigili del fuoco sui fumi" ha assicurato l'assessore ai Trasporti del Lazio, Francesco Lollobrigida. "Abbiamo interessato anche il Terzo municipio per poter nel caso informare gli abitanti della zona" ha poi spiegato, sottolineando che la forte presenza di cavi elettrici nell'area dell'incendio è un altro fattore che ha ritardato l'intervento dei Vigili del Fuoco. 

Problema mascherine. Nonostante i timori per le sostanze tossiche che potrebbero essersi diffuse nell'aria, non tutti fra i poliziotti, gli agenti della municipale e il personale della protezione civile erano provvisti di mascherine. Molti si sono ingegnati e hanno messo sul viso un fazzoletto o una mascherina da sala operatoria.

Termini. Situazione caotica alla Stazione Termini, con treni soppressi e ritardi di una o due ore nelle partenze e passeggeri infuriati perché costretti a viaggiare in piedi nelle carrozze. File di persone ai box informazioni e folla davanti alle schermate delle partenze: chi seduto sulle valigie, chi per terra, ma tutti attenti per ascoltare i messaggi diffusi dall'altoparlante.

Modifiche. Gli addetti di Trenitalia sono al lavoro per approntare alcune modifiche agli orari e per qualche giorno la stazione Tiburtina diventerà solo scalo di transito, non più di arrivo e partenza di convogli. "La stazione è inagibile, il traffico è fortemente rallentato ma non bloccato", ha affermato Federico Fabbretti, direttore centrale relazioni con i media di Trenitalia, facendo il punto. "Rete Ferroviaria Italiana - ha sottolineato Fabbretti a Sky Tg24 - per garantire comunque il collegamento Nord-Sud e il traffico locale, ha reso disponibili due linee passanti: una per il trasporto regionale e una per i treni di media-lunga percorrenza, con una capacità di quattro treni all'ora per ognuna delle due linee, due per ogni senso di marcia". Se ci vorranno dei giorni per ridurre i disagi "questo lo sapremo nelle prossime ore", ha spiegato Fabbretti, aggiungendo che il comitato di crisi "è stato attivato immediatamente".

Polemiche sulla sicurezza. Nella nuova stazione Tiburtina c'è un problema legato al piano d'emergenza. E' quanto ritiene il ricercatore Sandro Bologna, presidente dell'Aiic, l'Associazione esperti nella protezione delle infrastrutture critiche e di cui fanno parte gli uomini chiave della sicurezza nazionale dei maggiori organismi pubblici e privati italiani. "A giudicare dalle immagini di passeggeri erranti e sconsolati in cerca di informazioni e soluzioni, probabilmente esiste un 'Piano di Emergenza'. Ma evidentemente non in modo coordinato che preveda tutte le mutue dipendenze tra le diverse infrastrutture dei trasporti che insistono nell'area Stazione Tiburtina".

La rabbia dei No Tav. Dai No Tav si levano commenti sdegnati sulle voci, riprese anche da alcuni siti Internet di news, che hanno lanciato il sospetto di un ruolo del movimento antagonista nell'incendio di Roma. Su Twitter e su Facebook sono cominciati a circolare anche i post di replica. "Vergogna" una delle espressioni più adoperate. "E' già un miracolo - dice un altro attivista - che non ci abbiano dato la colpa dell'attentato di Oslo". Un altro osserva che si tratta di un evidente tentativo di "criminalizzare il movimento".

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