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"Immobili rurali: scatta la certificazione al Catasto"

fonte agrinews.info / Edilizia

26/07/2011 -

Per continuare a ricevere le agevolazioni fiscali, i fabbricati che rispettano i requisiti della ruralità dovranno essere iscritti nelle categorie catastali A/6 e D/10 entro il 30 settembre prossimo. Dopo la sanatoria delle “case fantasma”, terminata a maggio, è questo il nuovo adempimento obbligatorio per i proprietari delle strutture che beneficiano delle riduzioni dei tributi perché hanno una destinazione d’uso agricola.

Lo prevede l'articolo 7 del decreto Sviluppo approvato lo scorso 7 luglio, che introduce quindi l’obbligo di presentare una comunicazione all'agenzia del Territorio, corredata da un'autocertificazione, nella quale il richiedente attesta che il fabbricato rurale rispetta da almeno cinque anni e ininterrottamente i requisiti di ruralità previsti nel Dl 557/93. Occorre inoltre provare di essere agricoltori da almeno cinque anni.

Entro il 20 novembre l'Agenzia del Territorio, dopo aver verificato requisiti, convaliderà le autocertificazioni presentate e attribuirà la categoria A6 o D10. L’Agenzia può rifiutare la domanda predisposta dal contribuente entro il 20 novembre 2012 e in tal caso il contribuente dovrà versare le imposte dovute nonché gli interessi e le sanzioni raddoppiate.

In caso di silenzio da parte dell’amministrazione, vale l’accatastamento provvisorio, ed entro il 2012 dovrebbe concludersi tutta la procedura. Passa in secondo piano, quindi, la norma contenuta nel Ddl sulla montagna, secondo il quale i fabbricati rurali, qualora rispettassero i requisiti di cui all'articolo 9 del Dl 557/93 e indipendentemente dalla classificazione catastale loro attribuita, erano comunque esclusi dall'imposta comunale.

Il nuovo adempimento segue la sentenza della Corte di Cassazione 18565/2009, che ha deciso l’esclusione dall’imposta comunale Ici per gli immobili rurali, ma solo in due casi: se le strutture rientrano nelle categorie catastali A/6 (uso abitativo) oppure D/10 (immobile strumentale). L’accatastamento forzato quindi serve a evitare che i Comuni diano avvio alla procedura per recuperare le imposte non versate.

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