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"Manovra: possibile ritorno del Sistri riveduto e corretto?"

fonte PuntoSicuro / Normativa

02/09/2011 - Nei giorni in cui la Manovra correttiva continua a tenere banco presso il Parlamento, continua il braccio di ferro fra aziende e Governo sulla attivazione, o meno, del sistema Sistri.
La commissione Ambiente del Senato chiederà nei prossimi giorni di rivedere la cancellazione del sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi, una decisione presa nel testo della Manovra-bis e resa "necessaria per contenere gli eccessivi oneri amministrativi che si traducono in un grave rallentamento dell'attività imprenditoriale, sopratutto per i piccoli operatori, con conseguenti effetti negativi in termini economici e produttivi.”
Il ritorno al sistema cartaceo affidato al principio di autodichiarazione, secondo la Commissione, non ha saputo evitare quell'assoluta incertezza intorno alla sorte definitiva di ingenti quantitativi di rifiuti.
Nel frattempo si sono rincorse le voci critiche del mondo imprenditoriale sul Sistri, in particolare Fai Conftrasporto, che aveva già espresso, per bocca del suo Presidente, le proprie perplessità sul Sistri, e che ora, in una lettera aperta al Presidente Berlusconi, ha richiesto di “ridisegnare” e far finalmente funzionare il Sistema, tenendo conto delle esperienze degli operatori interessati.
Nel frattempo il ministro Prestigiacomo, sul sito istituzionale del Ministero, ha riscontrato una larga convergenza a difesa del Sistri, ed ha sottolineato la necessità di ripristinarlo senza stravolgimenti che ne vanificherebbero l’efficacia.
Si fa comunque sempre più strada l’ipotesi che il Sistri necessiti ancora di una fase di sperimentazione tecnica che risolva quelle difficoltà operative che hanno decretato il fallimento dei due click day avvenuti nel corso di quest’anno, e che dovrebbe portare all’attivazione del Sistema dal prossimo 1 gennaio 2012.
A difesa del Sistri si è anche levata la voce dei sindacati: la CGIL nei giorni scorsi ha chiesto una conferma del Sistema nel rispetto di quanto previsto dalla Direttiva Quadro Europea sui Rifiuti (2008/98/CE), per non vanificare gli sforzi degli operatori che hanno adottato comportamenti corretti, rigorosi, e per evitare che il ripristino del vecchio sistema di autodichiarazione esponga il territorio a condotte criminose o irresponsabili. Si unisce con medesime motivazioni anche la UGL che manifesta però qualche criticità circa estensione pure alle società che operano nel settore delle energie rinnovabili del contributo sul volume dei ricavi applicato alle compagnie del comparto energetico.

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