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"Cassazione, il tempo per indossare i DPI va retribuito"

fonte Redazione Ambiente & Sicurezza sul Lavoro / Normativa

09/09/2011 -

Nella sentenza n.2135/2011 la Corte di Cassazione si è trovata a decidere in merito ad una richiesta di condanna di un datore di lavoro che non aveva integrato la retribuzione con il pagamento di quanto dovuto per il tempo necessario ad indossare e togliere i dispositivi di protezione individuale.
Nel caso si trattava in particolare del cosiddetto “tempo-tuta” dell’orario di lavoro, quei dieci minuti che ogni lavoratore deve impiegare nelle operazioni di vestizione e vestizione, e che il datore di lavoro non aveva computato.
La Corte ha stabilito al riguardo, che il tempo utilizzato in azienda, nella specie calcolato in 10 minuti, per indossare e togliersi la tuta così come le scarpe antinfortunistiche ed il casco protettivo, dovesse essere ricompreso nella retribuzione, in forza dell’obbligatorietà per il lavoratore di proteggersi dai rischi lavorativi attraverso i dispositivi di protezione individuale che vanno indossati di volta in volta.
L’onerosità, caratteristica tipica del lavoro subordinato, si riferisce infatti al tempo impiegato non solo per lo svolgimento in senso stretto delle mansioni affidate, ma anche al tempo necessario all'espletamento di attività preparatorie ed accessorie a quello svolgimento, quali appunto la vestizione e vestizione degli indumenti protettivi.

Il testo della sentenza è disponibile sulla nostra Banca Dati Sicuromnia

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