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"Made in Italy per il gas olandese "

fonte Il Sole 24 Ore - Luca Orlando / Ambiente

23/09/2011 - «Ordini in Italia? Zero». Per fotografare il momento non facile del Paese basterebbe guardare i numeri di Techint Engineering & Construction, nel giorno in cui la società festeggia, alla presenza della Regina d'Olanda, l'inaugurazione del primo rigassificatore del paese a Rotterdam. L'ad Paolo Bigi è soddisfatto: 800 milioni di commessa, lavori realizzati in anticipo sui tempi, nessun incidente nei tre anni e mezzo di cantiere. «Andare all'estero – spiega – per noi è una necessità, dei 600 milioni di ricavi 2011 praticamente nulla arriva dall'Italia». La divisione fa parte della più ampia area contracting del gruppo Techint, comparto che procede a pieni giri. «Il successo di questo progetto – commenta il presidente Gianfelice Rocca – si inserisce nell'andamento positivo dell'area contracting: i ricavi dell'ultimo esercizio sono stati pari a 2,2 miliardi di dollari con commesse acquisite per oltre tre miliardi».
India, Medio Oriente, Africa, Sud America, Europa. Non vi è praticamente area del mondo in cui Techint non abbia in cantiere progetti di raffinerie, impianti chimici, petrolchimici o infrastrutture di varia natura. E l'Italia? «I progetti scarseggiano – spiega Bigi –, la chimica è ridotta ormai a poca cosa, le infrastrutture dell'energia non partono, o quando accade, come per il rigassificatore di Porto Empedocle, vengono subito bloccate dai veti locali».
Così la società punta con decisione all'estero, anche se, spiega Bigi, i concorrenti hanno spesso nel mercato interno i volumi necessari per fare massa critica e poi proporsi oltreconfine con listini allettanti. «I coreani hanno il 50% del loro business in Corea, negli Usa si sale all'80%. In questo modo i soldi li fanno in casa e altrove possono comprimere i margini». Ma la concorrenza non ha impedito a Techint Engineering & Construction di vincere la gara in Olanda, costruendo in consorzio con la spagnola Sener il sesto rigassificatore al mondo per capacità (12 miliardi di metri cubi all'anno), in grado di fornire energia a ben sette milioni di famiglie. «L'aver consegnato l'impianto in anticipo – spiega Bigi – a fronte di ritardi anche gravi in tutti gli esempi analoghi in Europa è per noi motivo di orgoglio. Mette in evidenza il livello di professionalità e competenza che abbiamo raggiunto per operazioni anche di grande portata». La società è al lavoro in altri due siti, in Francia e Polonia, per costruire strutture analoghe, rispettivamente da 13 e 5 miliardi di metri cubi annui.
Le opportunità più ghiotte per l'azienda sono però in Medio Oriente. In Iraq, in particolare, vi sono trattative avviate con numerosi gruppi petroliferi e direttamente con il ministero dell'energia per riattivare o costruire ex-novo impianti elettrici e terminali petroliferi. «Globalmente si tratta di qualche miliardo di commesse potenziali, entro fine anno sarà forse possibile avere l'esito dei primi contratti».
Avviati i contatti con la Farnesina anche per il ritorno in Libia, dopo lo stop imposto dalla guerra civile, ma i tempi del rientro a Misurata per completare l'acciaieria avviata restano incerti.
Nei progetti a breve dell'azienda vi è l'apertura di uffici diretti in alcuni paesi per essere più presenti nei singoli mercati e penetrare anche il business dei fornitori, mentre sul fronte economico il target è avvicinare quota un miliardo di ricavi. «Valore di sicurezza – conclude Bigi – per restare sul mercato in termini competitivi. Il trend mi rende fiducioso: due anni fa, quando sono arrivato, avevamo 450 persone e circa la metà dei ricavi attuali, in 24 mesi la struttura è praticamente raddoppiata».

Eccellenza della tecnologia italiana
L'INVESTIMENTO 800 milioni

Il costo del rigassificatore. I lavori sono stati ultimati in anticipo sui tempi, nessun incidente nei tre anni e mezzo di cantiere
LA CAPACITÀ DELL'IMPIANTO 12 miliardi mq

Quello realizzato in Olanda
dal gruppo italiano è il sesto rigassificatore al mondo
per capacità
I RICAVI 600 milioni

Nel 2011 Techint Engineering & Constructions ha totalizzato ricavi per 600 milioni, ma praticamente nulla arriva dal mercato italiano

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