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"Incidenti sul lavoro, anche ieri 4 casi mortali"

fonte Avvenire / Sicurezza sul lavoro

29/11/2011 - Avezzano, operaio investito da getto di aria a 200 gradi.
Altre 3 vittime a Oristano, Brescia e Cuneo
Ustioni mortali per un lavoratore della cartiera Burgo di Avezzano (L'Aquila), deceduto all'alba di ieri subito dopo aver iniziato il proprio turno. Berardo Massaro, 50 anni, residente con la moglie e le due figlie a Luco di Marsi (L'Aquila), è stato investito in pieno da un getto di aria calda di oltre 200 gradi, fuoriuscito da una valvola del diametro di 50-60 centimetri. L'uomo è stato colpito tra la testa e la spalla ed è morto sul colpo, come hanno potuto constatare i medici, nonostante i disperati tentativi di salvarlo dei colleghi.
Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri che stanno svolgendo indagini sulle condizioni della valvola da cui è fuoriuscito il getto d'aria bollente.
Sembra, infatti, che fosse stata riattivata soltanto nella notte di domenica, dopo un periodo di fermo. Dopo la tragedia, il consiglio di fabbrica della cartiera Burgo ha deciso, in segno di solidarietà con la famiglia dell'operaio deceduto, la sospensione di tutte le attività lavorative per 24 ore.
La giornata di ieri ha visto altre tre morti sul lavoro, due delle quali in agricoltura, settore tra i più colpiti dagli infortuni. Secondo i dati provvisori dell'Inail, riferiti al primo semestre 2011, gli incidenti nel settore primario sono stati 23.700 (-2,6% rispetto allo stesso periodo del 2010), ma i casi mortali sono in aumento: da 46 a 48 ( 4,3%). Nello specifico, ieri a perdere la vita è stato un carpentiere di 49 anni, Antonello Ledda di Ales (Oristano), folgorato mentre raccoglieva olive nel podere di un amico.
Spostando una lunga scala metallica da una pianta all'altra, l'uomo ha inavvertitamente urtato una linea di media tensione, restando fulminato sul colpo. Subito allenati dai compagni di lavoro, i medici del 118 non hanno potuto che constatare il decesso dell'uomo. Il secondo caso mortale in agricoltura è avvenuto a Lonato (Brescia). La vittima si chiamava Vincenzo Zamboni, 69 anni, che è stato schiacciato dal trattore.
L'uomo stava lavorando in un terreno di famiglia quando, forse a causa del fango, ha perso il controllo del mezzo che è finito in una scarpata profonda tre metri, travolgendo irrimediabilmente il conduttore. Il trattore si conferma così tra le principali cause di incidenti in agricoltura, essendo alla base del 10% degli infortuni ma del 35% dei casi mortali. Il quarto incidente mortale si è quindi verificato a Vicoforte (Cuneo): Carlo Tomatis, pensionato di 69 anni, ha perso la vita cadendo da quattro metri mentre lavorava alla costruzione della casa del figlio. L'uomo è precipitato mentre trasportava una carriola di pietrisco. Intanto, sul proprio mensile "Dati Inali", l'Istituto di assicurazione ha pubblicato un approfondimento sugli infortuni durante il lavoro notturno, quello cioè svolto per almeno tre ore tra la mezzanotte e le sei. Gli infortuni notturni avvenuti nel 2010 sono stati 19.565, 1.317 in più rispetto al 2009, pari a un aumento del 7,2%.
Lincremento delle denunce ha riportato il fenomeno ai livelli del 2006 e 2007 e si spiega, dicono all'Inail, con la ripresa delle attività notturne nel settore industriale.

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