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" Barriere architettoniche, proposta di legge al vaglio delle Regioni"

fonte www.insic.it / Normativa

27/04/2012 - La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nella riunione del 4 aprile, ha approvato un documento di valutazione della proposta di legge in materia di abbattimento delle barriere architettoniche da rappresentare alla Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici.

Le Regioni, nel documento, sottolineano che la proposta di legge n. 4573 recante “Disposizioni per il coordinamento della disciplina in materia di abbattimento delle barriere architettoniche, ” prevede che con D.P.R. vengano coordinate e aggiornate le prescrizioni tecniche per gli edifici pubblici e privati e per gli spazi e i servizi pubblici o aperti al pubblico o di pubblica utilità, contenute nel regolamento di cui al D.P.R. 24 luglio 1996, n. 503, e nel decreto del Ministro dei lavori Pubblici 14 giugno 1989, n. 236".
Tuttavia, secondo le Regioni non si può non tener conto dell’evoluzione legislativa intervenuta nel settore e di un insieme di principi che va verso la maggiore tutela del disabile, soprattutto con riferimento alla “Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità”, ratificata con Legge 3 marzo 2009, n. 18. Secondo le Regioni, la mancata adozione di “ accomodamenti ragionevoli” costituisce di per sé una discriminazione vietata, con conseguente obbligo generale di adottare tutte le modifiche e gli adeguamenti necessari per consentire a una persona con disabilità di superare gli ostacoli che di fatto gli impediscono di partecipare alla pari degli altri in un determinato contesto.

Il D.P.R. n. 503/96 e D.M. n. 236/89 non sempre assicurano il perseguimento degli obiettivi della non discriminazione, secondo le Regioni. Quindi, l’emendamento proposto rilancia la progettazione universale, alla luce della Convenzione di New York da considerare nell’articolo 1 della nuova legge. La progettazione universale, secondo gli Enti locali è la sola in grado di garantire alle persone con disabilità, su base di uguaglianza con gli altri, l’accesso all’ambiente fisico, ai trasporti, alle attrezzature e servizi aperti o forniti al pubblico, sia nelle aree urbane che in quelle rurali.

Inoltre, le Regioni auspicano l’allargamento delle competenze della Commissione di studio, prevista dall’art. 12 del D.M. 14 giugno 1989, n. 236, che sta già operando al riordino delle norme vigenti e alla loro omogeneizzazione, dotandola di maggiori poteri, ovvero la possibilità di individuare la soluzione dei problemi tecnici derivanti dall’applicazione della normativa di cui alla presente legge, di elaborare proposte di modifica e aggiornamento e di adottare linee guida tecniche basate sulla progettazione universale ai sensi dell’art. 4, comma 1, lett. f) della Convenzione delle Nazioni Unite del 13 dicembre 2006.

Il testo è stato pubblicato nella sezione “Conferenze” del sito www.regioni.it

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