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"Disturbi muscolo-scheletrici: ostacoli alla futura direttiva UE"

fonte www.insic.it / Salute

22/05/2012 - In una lettera presentata recentemente ad Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione per l'industria, e a László Andor, commissario agli Affari sociali, nove associazioni di datori di lavoro europei hanno manifestato la propria opposizione all'adozione di una legislazione europea sui disturbi muscolo-scheletrici legati al lavoro (MSD).

Secondo i datori di lavoro, la direttiva imporrebbe un onere insopportabile sia di carattere amministrativo che finanziario alle società, in particolare alle PMI e alle microimprese.
In particolare, costerebbe 3,7 miliardi di euro, il 90% dei quali a carico delle PMI. Secondo l’ETUI, studi della Commissione europea riconoscono nelle malattie muscolo-scheletriche la causa principale di assenteismo (la metà di tutte le assenze superiori a tre giorni) e di incapacità permanente al lavoro nel 60% dei casi. Il costo delle malattie muscolo-scheletriche si aggirerebbe intorno ad una cifra compresa tra il 2,6 e il 3,8% del PNL degli Stati membri. Inoltre, sempre da dati diffusi a livello europeo, emerge che il 46% dei lavoratori europei lamenta mal di schiena e il 43% ha sofferto di dolori muscolari a spalle, collo e/o arti superiori.

Il progetto di direttiva della Commissione risale al 2000, anno in cui fu il Parlamento a richiedere una regolamentazione specifica.
Da allora, i progressi nella normazione sono stati lenti e caratterizzati da lunghe discussioni tra le parti sociali. Solo nel gennaio 2010 si è pervenuto al primo progetto di direttiva, che dovrebbe essere completato nel giugno 2012, se il testo verrà condiviso dalle associazioni dei datori di lavoro e dei sindacati europei.

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