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"Rischio sismico, un progetto per la sicurezza degli edifici"

fonte www.insic.it / Edilizia

08/06/2012 - "Usare la tecnologia per una nuova cultura della sicurezza" da applicare agli edifici nelle aree di pericolosità sismica: questa la sfida lanciata da alcuni ricercatori dell'Università di Bologna in occasione di “ Research to Business” il settimo salone internazionale della ricerca che si è concluso ieri nel quartiere fieristico del capoluogo emiliano.

A sviluppare un'innovazione finalizzata a dare una risposta all'esigenza di sicurezza degli edifici, il Ciri (Centro interdipartimentale di ricerca industriale su edilizia e costruzioni) dell'Università di Bologna, parte del tecnopolo e "nodo" della piattaforma costruzioni, diretta e coordinata dal professor Marcello Balzani.

I ricercatori del Ciri, spiega la Regione Emilia Romagna, hanno progettato un sistema che, qualora applicato agli edifici, rileva subito i danni da forti scosse. In pratica, il sistema permette di ottenere dati in tempo reale sulla stabilità della struttura (una casa, una scuola, un capannone) prima e dopo la scossa. Il test è stato eseguito addirittura sul ponte di Manhattan, a New York, una struttura soggetta a fortissime vibrazioni causate dall'attraversamento del metrò.

Tecnicamente, il progetto si chiama SHM (Structural Health Monitoring) e si basa su particolari sensori in grado di misurare la risposta di una struttura dopo una forte sollecitazione. Una tecnologia già nota, ma perfezionata dai ricercatori del Ciri e resa meno costosa e invasiva. Tanto che la Provincia di Bologna ha già dato il via libera ad alcuni progetti pilota nelle scuole e negli edifici pubblici del capoluogo.

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