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"Esposizione al rumore, i nuovi metodi comuni europei"

fonte www.insic.it / Sicurezza

26/09/2012 - L’Unione europea rende nota la pubblicazione di nuovi metodi comuni di valutazione del rumore ambientale. L’obiettivo della Commissione è ridurre l’inquinamento acustico e salvaguardare la salute dei cittadini europei attraverso standard di esposizione comuni e quindi comparabili fra loro.

I nuovi criteri, noti come Cnosso-EU, sono stati elaborati dal Centro di ricerca interno alla Commissione in collaborazione con esperti nominati dagli Stati membri, con l'Agenzia europea dell'ambiente, l'Agenzia europea per la sicurezza aerea e l'Organizzazione Mondiale della Sanità europea. Cnosso-UE contribuirà ad accrescere la qualità delle mappe acustiche strategiche mediante l'ottenimento di dati coerenti e comparabili sui livelli di rumore a cui sono esposti gli europei e per una stima affidabile del carico di malattia associata.

I criteri si applicano al rumore da traffico stradale, ferroviario e aereo e dell'industria. La loro adozione è prevista in occasione della prossima mappatura acustica strategica che avverrà nel 2017, ma già dal 2013 la Commissione lavorerà per una metodologia comune per la valutazione del rumore ambientale, per ottenere dati comparabili nel settore trasporti. In tal modo sarà possibile monitorare anche gli effetti sulla salute derivanti dalle esposizioni nocive alle emissioni sonore.

Tale metodologia completerà il quadro di riferimento per la prevenzione dal rischio da rumore ambientale inaugurato dalla direttiva in materia del 2002, che impone agli Stati membri di determinare tale esposizione mediante una mappatura acustica strategica e mirati piani di azione nazionale. Fu proprio dalla mappatura acustica del 2007 che emerse la necessità di metodi di valutazione comuni e standardizzati per l’uniformità delle rilevazioni.

La Commissione, infatti, ricorda che i costi sociali del rumore del traffico ferroviario e stradale in tutta l'Unione europea sono stati recentemente stimati in € 40 miliardi di euro l'anno, pari al 0,35% del PIL dell'UE. Secondo il Libro bianco sui trasporti tali costi sono destinati ad aumentare drasticamente superando i 20 miliardi all’anno a partire dal 2050, se non saranno prese misure contenitive.

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