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"UNI: la prassi di riferimento per le aziende di stampa industriale"

fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro

10/04/2013 - Sono diverse le problematiche, relative alla tutela della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro e alla tutela ambientale, che devono affrontare le aziende che si occupano di  stampa industriale. Spesso problematiche non facili da affrontare o che lasciano spazio ad incertezze e possibilità di interpretazioni non univoche.
 
Per individuare linee di comportamento uniformi e punti di riferimento, benché non obbligatori, utilizzabili a livello nazionale, l' Osservatorio tecnico "Carlo Lombardi" - nella sua veste di ente bilaterale per i lavoratori delle aziende editrici e stampatrici di quotidiani e le agenzie di stampa – si è rivolto all’ Ente Nazionale Italiano di Unificazione (UNI) per elaborare una  prassi di riferimento. Una prassi in grado di fornire alle aziende, con riferimento al quadro di riferimento legislativo e normativo esistente, una serie di indicazioni di riferimento per individuare e porre in essere le misure necessarie a salvaguardare la sicurezza dei lavoratori e la tutela dell'ambiente.
Ricordiamo che tale prassi – che non ha il significato di “buona prassi” così come definita dal D.Lgs. 81/2008 - non è una norma tecnica, ma introduce prescrizioni tecniche per un tempo limitato, non superiore a 5 anni. Entro i cinque anni le prescrizioni possono essere trasformate in un documento normativo (UNI, UNI/TS, UNI/TR) o devono essere ritirate.
 
La prassi di riferimento  UNI/PdR 3:2013, ratificata dal Presidente dell’UNI il 13 febbraio 2013, è stata raccolta nel documento “ Aziende di stampa industriale. Obblighi, responsabilità e aspetti gestionali per la sicurezza sul lavoro e la tutela ambientale” elaborato dal Tavolo “Sicurezza negli stabilimenti di stampa industriale”, condotto da UNI.

La prassi di riferimento è stata elaborata per fornire alle aziende di stampa industriale “una serie di indicazioni di carattere legislativo e tecnico sugli obblighi, le responsabilità, gli aspetti gestionali e le modalità di tenuta documentale, relativi alla sicurezza sul lavoro e alla tutela ambientale”.
 
In una prima parte generale sono trattati i seguenti aspetti:
- obblighi e responsabilità in materia di sicurezza sul lavoro e di tutela ambientale nelle aziende di stampa industriale, inclusi i soggetti responsabili della sicurezza sul lavoro e della tutela ambientale;
- aspetti gestionali per la salute e sicurezza sul lavoro e per la tutela ambientale, inclusa la valutazione del rischio, la gestione delle emergenze, l'istruzione dei lavoratori, la sorveglianza sanitaria, la gestione degli appalti e la tutela ambientale in termini di emissioni in atmosfera, lo scarico delle acque reflue, i rifiuti industriali e l'inquinamento acustico;
- tipologia di documentazione prevista in materia di salute e sicurezza sul lavoro e tutela ambientale, con le relative modalità di tenuta documentale”.
 
Successivamente è proposto un approfondimento e la contestualizzazione al settore della stampa industriale attraverso una serie di Schede Tematiche articolate come segue:
- Scheda Tematica A - Organizzazione aziendale per la sicurezza;
- Scheda Tematica B - Valutazione del rischio;
- Scheda Tematica C - Gestione delle emergenze;
- Scheda Tematica D - Istruzione dei lavoratori;
- Scheda Tematica E - Sorveglianza Sanitaria;
- Scheda Tematica F - Gestione degli appalti;
- Scheda Tematica G - Aspetti gestionali per la tutela ambientale;
- Scheda Tematica H - Tenuta della documentazione e organi di controllo.
In particolare le Schede Tematiche sono pensate per “essere utilizzate quale strumento pratico di consultazione ed utilizzo da parte dei datori di lavoro, dei dirigenti, dei responsabili del servizio di prevenzione e protezione, dei medici competenti, dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e dei lavoratori”. 
 
Rimandando a eventuali futuri approfondimenti la presentazione del contenuto delle schede, ci soffermiamo oggi su alcune indicazioni tratte dalla Scheda Tematica B dedicata alla valutazione del rischio.
 
Dopo aver definito e illustrato in generale l'attività di valutazione del rischio, la Scheda indica che nel settore della stampa industriale i principali rischi lavorativi sono:
- “rischio dovuto all’uso di attrezzature di lavoro;
- rischio dovuto ad impianti e apparecchiature elettriche;
- rischio agenti fisici (rumore, vibrazioni, campi elettromagnetici, radiazioni ottiche artificiali);
- rischio agenti chimici (sostanze chimiche, cancerogene, amianto);
- rischio incendio;
- rischio Atex (atmosfere esplosive);
- rischio videoterminali”.
Inoltre – continua la scheda - è opportuno analizzare altri rischi, quali:
- “ambienti di lavoro (microclima, illuminazione, etc.);
- rischio per le lavoratrici in gravidanza;
- rischio genere, età, nazionalità lavoratore;
- lavori pericolosi in cui è d'obbligo l'accertamento di non assunzione di alcol e droghe”.
 
Concludiamo ricordando brevemente i dispositivi di protezione individuali (DPI) solitamente utilizzati nel settore stampa industriale:
- “ protettori acustici (cuffie, inserti, etc.), da utilizzare principalmente durante le fasi di funzionamento degli impianti produttivi (rotative, linee di confezione, etc.) qualora il lavoratore non usufruisca di protezioni acustiche collettive (vedi cabine silenti, pareti insonorizzanti, schermi acustici); l’obbligo di utilizzo e in funzione dei livelli di esposizione quotidiana/settimanale a cui e esposto il lavoratore (rif. punto B.6.3 Valutazione del rischio rumore);
- guanti, da utilizzare a protezione delle mani contro tagli, abrasioni durante la movimentazione di materiali vari (guanti in stoffa/cuoio), o durante la manipolazione di prodotti chimici pericolosi (in lattice, in gomma, in gomma nitrilica) o durante le manovre elettriche (guanti dielettrici);
- scarpe di sicurezza, a protezione dei piedi, con puntale in acciaio (a protezione contro gli schiacciamenti) e con suola antiscivolo (e dielettrica per i manutentori elettromeccanici); 
- maschere di protezione delle vie respiratorie, da utilizzare in quelle fasi di lavoro che prevedono un’esposizione a sostanze chimiche con tempi prolungati e in luoghi ristretti o confinati;
- occhiali di protezione: da utilizzare in quelle fasi di lavoro a protezione da eventuali schizzi di sostanze chimiche (es: operazioni di travaso), da polveri metalliche, nelle attività di saldatura.
 
 
 

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