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"Resistenza al fuoco dei controsoffitti: i chiarimenti in una Circolare VV.F. "

fonte www.insic.it / Rischio incendio

22/01/2014 -
L'Area Protezione Passiva del Dipartimento VVF ha pubblicato la Lettera Circolare 16-01-2014 che riporta chiarimenti in materia di "Classificazione dei controsoffitti ai fini della resistenza al fuoco".

La Lettera Circolare chiarisce sul quadro normativo oggi disponibile per la certificazione dei controsoffitti (alla luce della lettera circolare del Ministero dell'Interno n. DCPST/A5/283/FR del 16 gennaio 2004) in un'utile tabella che riassume le diverse tipologie di controsoffitto, le Norme di prova, indicazioni sulla Classificazione/valutazione di resistenza al fuoco.

Nella Lettera Circolare 16/01/2014 (in allegato) si ricorda la distinzione, a seconda delle modalità di prova tra
a) Controsoffitti privi di resistenza al fuoco intrinseca.
b) Controsoffitti con resistenza al fuoco intrinseca (altrimenti detti "controsoffitti a membrana").
c) Membrane protettive orizzontali.
Per quest'ultima tipologia di controsoffitti, di recente introduzione, è prevista la determinazione di un tempo di superamento delle condizioni critiche di esercizio della struttura standard protetta oppure la caratterizzazione di curve tempo-temperatura all'interno dell'intercapedine (o "cavità") soprastante il controsoffitto, che consentono di effettuare elaborazioni numeriche in base agli Eurocodici. Ai fini della certificazione di resistenza al fuoco da produrre nella documentazione relativa ai procedimenti di prevenzione incendi, il professionista antincendio potrà usufruire, per l'applicazione del metodo analitico, del rapporto di valutazione del controsoffitto emesso da un laboratorio di prova.

Dal punto di vista della certificazione di prodotto, il Dipartimento VVF in Lettera Circolare ricorda che esiste l'obbligo di marcatura CE dei controsoffitti prodotti in kit ai sensi della norma di prodotto EN 13964 (intendendosi per "kit" un "insieme di almeno due componenti distinti che devono essere abbinati per essere installati permanentemente nelle costruzioni". Sebbene i componenti del kit possano essere prodotti da distinti fabbricanti, l'insieme dei componenti deve essere immesso sul mercato come un unico prodotto commercializzabile.
La Lettera Circolare ricorda poi che la norma di prodotto EN 13964 riguarda i controsoffitti in kit da installare all'interno di edifici e non riguarda i controsoffitti realizzati in opera, i controsoffitti portanti e quelli da installare in ambienti con esposizione esterna quali gallerie, pensiline, stazioni di servizio, portici, impianti sportivi aperti, parcheggi aperti, ecc.
È anche possibile la marcatura CE dei controsoffitti in kit con l'applicazione della ETAG 018 (parti I e 4) laddove fosse necessario impiegare controsoffitti (o membrane protettive) al di fuori del campo dì applicazione della norma di prodotto EN 13964.
Per i controsoffitti non prodotti in kit ma assemblati in opera, si ricorda che è possibile che alcuni singoli componenti dell'assemblaggio siano marcati CE.

Infine, per completare il quadro normativo sui controsoffitti, la Lettera Circolare segnala la norma "EXAP" EN 15254-7 che fornisce le regole per l'estensione del campo di applicazione diretta dei risultati di prova di controsoffitti a membrana autoportanti (cioè privi di sistemi di sospensione), testati secondo la norma EN 1364-2, costituiti da pannelli sandwich metallici con isolamento interno. La norma può essere impiegata per la predisposizione, da parte del produttore, del fascicolo tecnico previsto dal punto B.8 dell' allegato B al DM 16/2/2007 (Allegato B - Modalità per la classificazione in base ai risultati di prove), per tali tipologie di prodotti. Per controsoffitti non ricadenti nel campo di applicazione della KN 15245-7 si può applicare, ai fini della predisposizione dei fascicolo tecnico, quanto previsto nel medesimo punto B.8.

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