News
"Dispositivi di protezione individuale per la testa e per l’udito"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza
27/02/2014 - Con il termine “
dispositivo di protezione individuale” (DPI) si deve intendere
qualsiasi
attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo
scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciare
la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o
accessorio destinato a tale scopo (art. 74, comma 1, D. Lgs.
81/2008). E sappiamo quanto i DPI siano importanti nel prevenire ed
evitare infortuni e problemi di salute nel mondo del lavoro.
Per utilizzarli, sceglierli, verificarli, mantenerli correttamente è
necessario conoscerli sia da un punto di vista normativo che pratico.
Per facilitare questa conoscenza l’ Ente Scuola
Edile di Cosenza, una
struttura di natura bilaterale certificata e accreditata quale sede di
progettazione e erogazione di formazione continua, ha pubblicato sul proprio
sito le slide realizzate dall’Ing. Daniele Galoppa (Inail) dal
titolo “
Dispositivi di protezione
individuale”.
Il documento ricorda che, secondo
quanto indicato dal D.Lgs. 81/2008, i DPI vanno usati quando i rischi non
possono essere evitati o sufficientemente ridotti da:
- misure tecniche di prevenzione;
- mezzi di protezione collettiva;
- misure o procedimenti di
organizzazione del lavoro.
Inoltre i dispositivi
di protezione individuali “devono essere conformi alla direttiva CEE 686/89
e successive modifiche recepita in Italia con il D. L.vo 475/1992” (art. 76,
comma 1, D.Lgs. 81/2008) e in caso di rischi multipli che richiedono l’uso
simultaneo di più dispositivi di protezione individuale deve essere verificata
la compatibilità dei DPI e ciascun DPI deve mantenere la propria efficacia nei
confronti del rischio e dei rischi corrispondenti (art. 76, comma 3, D.Lgs.
81/2008).
Il documento, dopo essersi
soffermato sui criteri di scelta dei DPI e sugli obblighi di datore di lavoro e
lavoratori, segnala che i DPI si dividono in
tre categorie:
- “nella
prima categoria sono compresi tutti i dispositivi di progettazione
semplice destinati a salvaguardare la persona da rischi di danni fisici di
lieve entità (esempio: guanti da giardinaggio, ditali per cucire, filtri
protezione da raggi solari);
- appartengono alla
terza categoria i dispositivi di
progettazione complessa destinati a salvaguardare da rischi di morte o di
lesioni gravi e di carattere permanente (esempio: dispositivi
contro le cadute dall’alto, apparecchi di protezione delle vie
respiratorie, dispositivi di protezione dal rischio elettrico…)”;
- appartengono alla
seconda categoria i DPI che non
rientrano tra quelli della prima e della terza categoria (esempio: casco,
guanti e scarpe da lavoro).
Le slide si soffermano in
particolare sui DPI relativi alla protezione:
- dalle cadute dall’alto;
- del capo;
- delle mani;
- dei piedi;
- dell’udito;
- degli occhi e del viso;
- delle vie respiratorie;
- del corpo.
Rimandando i lettori alla visione
integrale del documento, ricco di dettagli, tabelle e immagini, fermiamo la
nostra attenzione su alcune tipologie di DPI.
Riguardo ai
DPI del capo l’Ing. Daniele Galoppa indica che:
- “gli elmetti sono formati da un
guscio esterno e da un rivestimento interno;
- il guscio esterno può essere in
materiale plastico resistente (policarbonato termoplastico, polietilene HD) o
rinforzato (in fibre di vetro) o metallico (alluminio o lega leggera);
- il rivestimento interno è
formato dalle fasce portanti, dalla fascia perimetrale, dalla fascia
posteriore, dalla fascia antisudore e dall'imbottitura interna”.
E i requisiti obbligatori degli elmetti
di protezione sono:
- “assorbimento degli urti;
- resistenza alla penetrazione
(dei solidi);
- resistenza alla fiamma;
- ancoraggi del sottogola;
- etichetta”.
Inoltre la norma di riferimento
dei DPI del capo
è la UNI EN 397 che “definisce le caratteristiche costruttivi ed i requisiti
essenziali di resistenza degli elmetti al fine della protezione da alcuni
rischi specifici: caduta di oggetti, lacerazioni, fiamme libere e dal possibile
rischio di intrappolamento e soffocamento conseguente all’uso della cinghia
sottogola. Tali elmetti sono ritenuti idonei per lavori in edilizia, in
fossati, apparecchi di sollevamento, ecc.
Ogni elmetto deve avere un
marchio stampato o impresso che riporti le seguente indicazioni:
- il numero della norma europea
EN 397;
- il nome o la marca del
fabbricante;
- l’anno e il trimestre di
fabbricazione;
- il tipo di elmetto;
- la taglia o la scala taglie.
Indicazioni complementari, quali
le istruzioni o raccomandazioni di regolazione, di montaggio, di uso, di
lavaggio, di disinfezione, di manutenzione e di stoccaggio, sono specificate
nel foglietto di utilizzo”.
Concludiamo questo breve excursus
tra i dispositivi di protezione individuali, con qualche indicazione relativa
ad alcune
tipologie di DPI dell’udito:
- “
cuffia: protettore
dell’udito costituito da una conchiglia da premere contro ognuno dei due
padiglioni auricolari o da una conchiglia circumaurale (che avvolge l’orecchio,
ndr) da premere contro la testa attorno ai padiglioni. Le conchiglie possono
essere premute contro la testa con un archetto di sostegno o con un dispositivo
montato su un elmetto di protezione o altra attrezzatura;
-
cuffia con archetto di sostegno sopra la testa: cuffia progettata
per essere indossata con l’archetto di sostegno che passa sopra la testa;
-
cuffia con archetto di sostegno dietro alla nuca: cuffia progettata
per essere indossata con l’archetto di sostegno che passa dietro la nuca;
-
cuffia con archetto di sostegno sotto il mento: cuffia progettata
per essere indossata con l’archetto di sostegno che passa sotto il mento;
-
cuffia universale: cuffia progettata per essere indossata con
l’archetto di sostegno sopra la testa, dietro la nuca e sotto il mento;
-
inserti auricolari: protettori auricolari che vengono inseriti nel
meato acustico esterno oppure posti nella conca del padiglione auricolare per
chiudere a tenuta l’imbocco del meato acustico esterno. Talvolta sono provvisti
di un cordone o di un archetto di interconnessione. Si dividono in due tipi:
inserti monouso, destinati ad essere utilizzati una sola volta; inserti
riutilizzabili, destinati ad essere utilizzati più volte”.
Il documento si sofferma sui
metodi per determinare l’ attenuazione
dei DPI dell’udito in modo da abbattere il livello di pressione acustica
continua equivalente [LAeq], giornaliera o settimanale, dei
lavoratori.
“ Dispositivi di protezione individuale”, slide realizzate
dall’Ing. Daniele Galoppa - Inail – e pubblicate sul sito dell’Ente Scuola
Edile di Cosenza (formato PDF, 930 kB).
RTM
Segnala questa news ad un amico
Questa news è stata letta 1571 volte.
Pubblicità