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"Ok alla piscina in zona agricola, purchè di piccole dimensioni"
fonte www.edilportale.com / Normativa
05/05/2014 - Una piscina di modeste dimensioni può essere realizzata in zona agricola
a patto che si dimostri il suo vincolo pertinenziale con l’abitazione
principale e che l’opera non alteri l’assetto del territorio.
È arrivato a questa conclusione il Consiglio di Stato, che con la sentenza 1951/2014 si è pronunciato sul caso di un ricorso presentato contro la concessione edilizia che aveva permesso la realizzazione di una piscina e dei vani tecnici ad essa collegati.
Secondo il CdS, la realizzazione di una piscina prefabbricata, di dimensioni modeste rispetto all’edificio a destinazione residenziale situato in zona agricola di cui fa parte, rientra tra le pertinenze.
Perché ciò sia possibile, sottolinea il Consiglio di Stato, è necessario accertare il vincolo pertinenziale con l’abitazione e verificare che non venga alterato l’assetto del territorio.
Sulla base di queste considerazioni, la realizzazione della piscina è stata considerata simile ad un riempimento, rientrante tra gli interventi di sistemazione del terreno.
Il CdS ha inoltre affermato che la realizzazione dei vani tecnici è sempre possibile e che quindi l’intervento non ha mutato gli indici di copertura né ha provocato un aumento del carico urbanistico.
Contro il soggetto che aveva realizzato la piscina non è stato quindi preso nessun provvedimento.
È arrivato a questa conclusione il Consiglio di Stato, che con la sentenza 1951/2014 si è pronunciato sul caso di un ricorso presentato contro la concessione edilizia che aveva permesso la realizzazione di una piscina e dei vani tecnici ad essa collegati.
Secondo il CdS, la realizzazione di una piscina prefabbricata, di dimensioni modeste rispetto all’edificio a destinazione residenziale situato in zona agricola di cui fa parte, rientra tra le pertinenze.
Perché ciò sia possibile, sottolinea il Consiglio di Stato, è necessario accertare il vincolo pertinenziale con l’abitazione e verificare che non venga alterato l’assetto del territorio.
Sulla base di queste considerazioni, la realizzazione della piscina è stata considerata simile ad un riempimento, rientrante tra gli interventi di sistemazione del terreno.
Il CdS ha inoltre affermato che la realizzazione dei vani tecnici è sempre possibile e che quindi l’intervento non ha mutato gli indici di copertura né ha provocato un aumento del carico urbanistico.
Contro il soggetto che aveva realizzato la piscina non è stato quindi preso nessun provvedimento.
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