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"Certificati energetici in ‘svendita’: gli ingegneri di Catania non ci stanno"

fonte www.edilportale.com / Professioni e Professionisti

27/05/2014 - “Sono stati segnalati ai Consigli di disciplina territoriali i professionisti, iscritti all’Albo degli Ingegneri di Catania, che tramite piattaforme on line di scontistica, in particolar modo Groupon.it, hanno pubblicizzato prestazioni nel campo della certificazione energetica promuovendole con compensi di gran lunga ridotti rispetto alla media consueta dei parametri di riferimento”.

Lo fa sapere l’ Ordine degli Ingegneri di Catania tramite la sua pagina Facebook, aggiungendo che “attualmente, seguendo azioni analoghe in ambito nazionale, si sta accertando se tale comportamento trasgredisce de facto il Codice etico e deontologico e i principi di decoro professionale sanciti dal Codice civile”.
 
“Il presidente dell’Ordine, Santi Cascone - prosegue la nota - esprime l’intolleranza della categoria nei confronti di condotte professionali di dubbia correttezza” e dichiara di voler “porre fine a dilaganti atteggiamenti che compromettono la qualità delle prestazioni. L’obbligo della certificazione energetica degli edifici, infatti, è stato un importante risultato a tutela degli interessi diffusi dei cittadini, e non può essere così minato e vanificato”.
 
Facendo una veloce ricerca, per la zona di Catania è online un’offerta per la certificazione energetica di un’abitazione con sopralluogo, rilascio del certificato e accatastamento al catasto regionale, a 49 euro invece di 350, proposta da uno studio di ingegneria e sicurezza.
 
Prezzi in linea con il resto d’Italia: allargando il campo della ricerca, si trovano offerte a prezzi che vanno dai 39 euro (invece di 350) di uno studio di Napoli, ai 49 euro (invece di 250) di un ingegnere di Bologna, ai 59 euro (invece di 300) di un professionista di Torino 59, fino ai 69 euro (invece di 400) di uno studio di Como. 
 
I commenti, poco meno di 30, al post dell’Ordine di Catania sono tutti concordi nel censurare i colleghi che vendono a prezzi irrisori le proprie prestazioni professionali.
 
C’è chi chiede “ azioni disciplinari nei confronti di chi commercializzi e svenda la professione, compromettendo la credibilità della categoria” e chi propone che “le prestazioni afferenti la fede pubblica (collaudi, certificazioni, sicurezza cantieri) non vengano assimilate a semplici prestazioni professionali ma siano svincolate dalle procedure di libera concorrenza”.

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