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"Ispettore Felicino: 5 storie di salute e sicurezza sul lavoro"

fonte www.puntosicuro.it / RISCHIO ELETTRICO

17/02/2015 -
Riceviamo e volentieri pubblichiamo un resoconto del convegno che si è tenuto  il 13 gennaio a Roma su esempi concreti di “comunicazione efficace” per “abbattere gli infortuni sul lavoro”.

In particolare il convegno si è soffermato sul personaggio “ Ispettore Felicino”,  un progetto volto a divulgare la materia della Sicurezza e della Salute nei luoghi di lavoro in una forma facile e accessibile, con lo scopo di contribuire a prevenire gli infortuni sul lavoro. Un obiettivo perseguito attraverso diverse chiavi comunicative con l’idea che è la forma del messaggio, molte volte, a determinare se il suo contenuto sarà recepito o meno.

A titolo esemplificativo pubblichiamo una storia, accompagnata dai fumetti, tratta dal libro “ Ispettore Felicino – storie di salute e sicurezza sul lavoro”.

Si è svolto il 13 gennaio il Convegno nazionale, organizzato dalla Commissione di inchiesta infortuni sul lavoro del Senato, dal titolo: “ La comunicazione efficace quale strumento per abbattere gli infortuni sul lavoro: esempi concreti (Le indagini dell’ispettore Felicino)”.
 
Presenti le Senatrici Manuela Granaiola, Giuseppina Maturani e Camilla Fabbri, oltre al Presidente di INAIL Prof. Massimo De Felice, all’Ing. Ruggero Lensi di UNI e al Dr. Pasquale Sgrò, ideatore del personaggio “ Ispettore Felicino”, portato quale esempio di comunicazione efficace: si tratta di un progetto che unisce brevi storie di cui è protagonista un ispettore del lavoro, accompagnate da fumetti che danno evidenza agli aspetti salienti della sicurezza.
 
Dopo i saluti iniziali, la Senatrice Maturani, membro della Commissione igiene e sanità, ha ricordato come l'Italia abbia una legislazione importante e puntuale in materia di sicurezza sul lavoro, la quale trova però il proprio momento critico in fase di attuazione. Attraverso la comunicazione efficace, secondo la Senatrice, “È possibile far penetrare nella coscienza collettiva la prevenzione”. “Il libro oggi presentato – ha continuato – risponde proprio a questa esigenza, attraverso un linguaggio semplice ed esempi concreti”.
 
La presidente della Commissione di inchiesta infortuni sul lavoro, Senatrice Camilla Fabbri, ha ricordato come il ruolo della Commissione debba essere duplice: se da un lato infatti affronta la tematica con il modus operandi dell’autorità giudiziaria, dall’altro può e deve incidere sulla promozione della cultura della sicurezza, come testimonia il Convegno stesso.
La Senatrice Manuela Granaiola, membro della Commissione igiene e sanità, ha invece ricordato come in Italia avvengano ogni anno oltre un milione di incidenti: “Questo è frutto di varie concause, fra le quali la scarsa informazione e la sottovalutazione culturale del problema”. Secondo la Senatrice, per cambiare questo quadro, è fondamentale una normativa chiara e ragionevole, seguita dai controlli che ne garantiscano l’attuazione e accompagnata da una reale cultura della sicurezza. “Il libro “Ispettore Felicino” è un piccolo grande esempio di come possa essere veicolata la materia della salute e della sicurezza sul lavoro in maniera semplice ed efficace – ha concluso la Senatrice – per impedire che succedano altri drammi come quello occorso a Matteo Valenti, morto a Viareggio a 23 anni per un incidente sul lavoro e a cui è dedicato il convegno di oggi”.
 
Il Prof. De Felice, Presidente di INAIL, ha ricordato come in tema di prevenzione l’ analisi delle cause dei fenomeni rappresenti un momento determinante e che per questo il lavoro svolto da INAIL con le proprie statistiche assume grande importanza. “Nel quadro della prevenzione – ha continuato De Felice – mancano purtroppo i ‘ quasi  incidenti’, che consentirebbero un’efficace prevenzione dei fattori che hanno rischiato di produrre l’incidente”.
 
Ruggero Lensi, Direttore delle relazioni esterne, sviluppo ed innovazione di UNI, ha invece sottolineato come il libro “Ispettore Felicino” citi anche le norme tecniche, in quanto rappresentano un patrimonio per lavorare in sicurezza e un concreto aiuto all’attuazione delle leggi, oltre ad un reale strumento di prevenzione.
 
Ha parlato poi Pasquale Sgrò, ideatore del personaggio che ha ispirato il libro “ Ispettore Felicino – storie di salute e sicurezza sul lavoro”, il quale ha illustrato il progetto: “Felicino nasce dalla volontà di rendere semplice quello che spesso è visto come troppo complicato: la salute e la sicurezza sul lavoro, cioè una materia che coinvolge tutti. Per questo ho iniziato a scrivere storie brevi, esemplari ma vere, ispirate da sentenze di Cassazione e dalla mia attività di consulenza”.
 
Le storie sono accompagnate da illustrazioni a fumetti che ne sintetizzano i momenti salienti, con l’obbiettivo di raggiungere i soggetti ‘deboli’ della sicurezza, cioè le persone sfornite di conoscenze tecniche in materia, come i lavoratori e gli studenti.
 
Nel dibattito finale ha poi preso la parola l’ Ing. Giancarlo Bianchi, presidente di CIIP – Consulta interassociativa italiana per la prevenzione - il quale ha ricordato come l’orientamento mondiale ponga la sicurezza sul lavoro e quella ambientale alla base dello sviluppo sostenibile. “L’ Expo di Milano è una grande occasione – ha concluso – affinché l'Italia diventi un punto di riferimento in Europa su queste tematiche”.
 
Giuseppe Piegari, presidente della Commissione per gli Interpelli, ha chiarito invece come l’organo da lui presieduto consenta un’applicazione uniforme e un’interpretazione univoca della normativa in materia di sicurezza sul lavoro e come sia la diffusione della cultura della sicurezza “lo strumento che ci potrà consentirà di andare avanti sulla strada della prevenzione”.
 
Infine Grazia Verducci, responsabile dell’Ufficio di vigilanza assicurativa della Direzione centrale rischi di INAIL ha infine sollevato il problema delle competenze delle variegate figure ispettive in ambito lavoristico, e di come anche questo aspetto sia presente nel libro di Pasquale Sgrò.

Pubblichiamo un estratto del libro “ Ispettore Felicino – storie di salute e sicurezza sul lavoro”.
 
 
Rischio  elettrico
 
Felicino arriva sul luogo dell’infortunio, trafelato e con il timore che qualcosa di grave sia successo.  Gli hanno comunicato che c’è stato un infortunio nella falegnameria industriale. Non gli hanno saputo spiegare né cosa sia effettivamente accaduto, né quali siano le condizioni dell’infortunato.  Gli hanno solo detto di recarsi a quell’indirizzo, perché un manutentore è rimasto folgorato.  Ha un diavolo per capello: la strage continua e la cosa buffa è che proprio in questi giorni, sui giornali e in televisione, vengono illustrate statistiche e grafici che evidenziano come i morti sul lavoro siano diminuiti. Per questo motivo bisognerebbe essere ottimisti per il futuro.  Felicino non riesce a essere per nulla ottimista, per almeno due motivi. Primo, la diminuzione degli infortuni è da imputare anche alla crisi in atto, che ha portato moltissime aziende a chiudere o, nelle migliori delle ipotesi, a ridimensionare il proprio organico, con licenziamenti e cassa integrazione.  Secondo, anche se ci fosse un solo morto, quello sarebbe sempre di troppo.
Per fortuna l’operaio non corre pericolo di vita. «Questa è una buona notizia – pensa l’ispettore – sicuramente la gestione medica aziendale ha funzionato fino all’arrivo del 118».  Il titolare, con aria soddisfatta, dice: «Ispettore, Luigi è un manutentore elettricista esperto.  Aveva chiuso l’interruttore generale della macchina che stava riparando, però qualcuno accidentalmente deve averlo azionato e causato la folgorazione. Per fortuna in azienda la sicurezza viene curata con attenzione e il nostro addetto al primo soccorso è intervenuto con bravura».  Felicino ha però notato che il quadro elettrico interessato presenta lo sportellino di protezione aperto e privo di chiave o blocco di chiusura. Quindi risponde: «Ci sono evidenti responsabilità per l’infortunio occorso, in quanto non sono state adottate le misure tecniche od organizzative necessarie per eliminare il rischio di folgorazione durante la riparazione della macchina».  Dopo una breve pausa, accompagnata da un movimento del capo che sembra la bacchetta del maestro quando vuole punire l’alunno, prosegue: «Per evitare l’infortunio sarebbe bastato chiudere lo sportellino a chiave o mettere una persona, per il tempo della riparazione, a presidio del quadro elettrico e per controllare che nessuno potesse azionare l’interruttore».  Il datore di lavoro guarda ammutolito l’ispettore, mentre questo scrive sul verbale la violazione dell’articolo 80, comma 3, del Decreto legislativo 81/08, che prevede la sanzione dell’arresto o dell’ammenda.

 
 
 
L'estratto del libro “ Ispettore Felicino – 5 storie di salute e sicurezza sul lavoro” (formato pdf, 4.75 MB).




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