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"Stoccaggio merci: come usare in sicurezza i diversi tipi di carrelli "
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza Macchine ed Attrezzature
16/03/2015 - Come abbiamo
sottolineato in un articolo
sulle operazioni di stoccaggio, uno dei principali problemi legati
all’utilizzo delle apparecchiature di sollevamento e movimentazione è la
corretta gestione delle aree di stoccaggio.
Una gestione non adeguata, caratterizzata ad esempio dalla fretta nell’attività
lavorativa, dalla mancanza di idonei spazi, dalla scarsa attenzione alle regole
di sicurezza, aumenta i rischi e rende più probabili e gravi gli incidenti.
Uno strumento - presente nelle aziende
in varie tipologie, configurazioni e portate - che permette di gestire le
operazioni di magazzino in maniera efficiente e rapida è il
carrello elevatore. Ma non sempre
nell’uso di questo strumento si presta sufficiente attenzione alla sicurezza e,
in questo caso, “le operazioni
di stoccaggio introducono nelle attività lavorative
nuovi fattori di pericolo”.
Ad affermarlo è la pubblicazione
Inail “ Movimentazione
merci pericolose. Carico, scarico, facchinaggio di merci e materiali. Manuale
sulla sicurezza destinato agli addetti al carico, scarico, facchinaggio di
merci e materiali pericolosi”, realizzata dalla Direzione Centrale
Prevenzione dell’Inail in collaborazione con Parsifal Srl.
In particolare il documento si
sofferma su diverse tipologie
di carrelli.
Si ricorda che i
carrelli movimentatori sono concepiti
per la movimentazione e il trasporto e “non permettono di realizzare stoccaggi
su più piani”. Tuttavia la loro manovrabilità permette “di passare anche in
spazi relativamente ristretti”.
È necessario poi ricordare che
nella realizzazione degli stoccaggi bisogna prestare particolare attenzione a
non ostruire, anche temporaneamente, uscite di emergenza, vie di fuga e presidi
antincendio.
Inoltre gli stoccaggi dovranno
“permettere un passaggio agevole di persone e dei mezzi che abbiano la
necessità di transitare. Dove possibile, è auspicabile realizzare passaggi
separati per i pedoni. I prodotti pericolosi, debitamente etichettati, vanno
depositati negli appositi spazi, prestando attenzione allo stato di
conservazione degli imballi.
E durante il trasporto “bisogna
prestare attenzione a non urtare pile, scaffali e quant’altro delimiti il
passaggio, e prestare attenzione alla presenza di persone e di mezzi”.
Ci soffermiamo ora in particolare
sui
carrelli elevatori che “sono
particolarmente indicati per lo stoccaggio di merci su scaffalature industriali
in magazzini intensivi. Le fasi di prelievo e deposito del carico possono
comportarne il sollevamento anche a una certa altezza; è per questo che,
prima di procedere, è necessario:
- verificare la stabilità del carico,
l’adeguatezza e lo stato degli imballi;
- accertarsi che il punto di
prelievo/deposito permetta l’ effettuazione
delle manovre;
- verificare che il mezzo che si
va a utilizzare sia idoneo, in relazione al carico da movimentare e all’altezza
da raggiungere”.
Altre indicazioni relative allo
stoccaggio:
- “in caso si debbano posizionare
colli su scaffali, la portata per ripiano di questi ultimi deve essere
superiore al loro peso;
- i carichi di peso maggiore
vanno posizionati preferibilmente nella parte bassa degli scaffali;
- i prodotti in fusti vanno
movimentati utilizzando appositi accessori, oppure bancali, ai quali i fusti
vanno però vincolati;
- durante la movimentazione e lo stoccaggio
di prodotti pericolosi, occorre prestare attenzione a non rendere illeggibili
le etichette riportanti le indicazioni di pericolo”.
Parliamo poi dei
carrelli trasportatori elevatori, una
tipologia di apparecchi molto diffusa in diversi comparti produttivi e
concepita, oltre che per attività di sollevamento, anche per il trasporto.
Infatti queste attrezzature di
lavoro hanno una “grande versatilità operativa, sia per quello che riguarda la
fase di immagazzinamento vera e propria, sia per quello che riguarda la fase di
trasporto”.
Riguardo allo stoccaggio il
documento segnala che:
- “in caso si debba operare in
magazzini dotati di scaffalature, è necessario valutare attentamente le
caratteristiche del mezzo in relazione a: spazi di manovra; altezza massima di
stoccaggio; carico massimo; necessità o meno di transitare in presenza di
pavimentazione non uniforme, discese/salite;
- durante le manovre fra gli
scaffali, è necessario prestare molta attenzione a non urtare con il carico o
con il carrello le piantane di sostegno degli scaffali. In caso di urto
accidentale, occorre avvisare immediatamente i propri superiori, e verificare
l’entità del danno;
- se la stabilità della
scaffalatura è compromessa, bisogna vietare il transito nelle sue adiacenze e
provvedere celermente alla sua riparazione”;
- i prodotti in fusti “vanno movimentati
o utilizzando appositi accessori, oppure bancali”;
- gli stoccaggi su più livelli e
più file vanno realizzati prestando attenzione a: sovrapporre solo colli con
analoghe dimensioni e in grado di reggere il peso di quelli sovrastanti;
stoccare i colli di dimensione e peso maggiore nella parte inferiore; non
addossare colli a vetrate, pareti sottili, impianti e macchinari; lasciare vie
di transito adeguate in relazione alla dimensione dei mezzi, alla necessità di
effettuare manovre, alle dimensioni dei carichi”.
Sempre in relazione a questa
tipologia di carrelli e al tema della
viabilità
e del rischio di investimento si indica che:
- è preferibile “realizzare
percorsi di transito separati per pedoni e mezzi; nel caso non sia possibile
adottare tale soluzione, i conducenti dei mezzi in transito devono prestare
particolare attenzione all’eventuale presenza di pedoni;
- la presenza contemporanea di
mezzi e pedoni deve essere adeguatamente segnalata, sia con segnaletica
verticale, sia con segnaletica a pavimento; allo stesso modo, è importante
delimitare le zone di stoccaggio, identificare vie di esodo e presidi
antincendio, ed evidenziare tutto quello che potrebbe interferire con il raggio
d’azione dei mezzi (pilastri, parti di macchinario…)”.
Tornando alle attività
di stoccaggio e alla realizzazione delle pile, bisogna “evitare di
realizzare impilamenti verticali o, peggio ancora, con parti a sbalzo; è
comunque bene che l’altezza non sia maggiore di 4 m (oppure 3 palette)”.
Inoltre se i carichi hanno
bisogno di “sistemi di blocco per mantenere una posizione fissa, occorre
assolutamente evitare di scendere dal carrello durante le fasi di
movimentazione e, naturalmente, allontanare eventuali persone presenti nel raggio
d’azione del carrello o in prossimità degli stoccaggi. In questo caso, la
delimitazione degli stoccaggi dovrà prevedere un’ ‘area di rispetto’,
all’interno della quale è vietato il transito durante le operazioni di
movimentazione.
Rimandando il lettore ad una
lettura integrale del documento, che contiene ulteriori informazioni e dettagli
sul tema dello stoccaggio, ci soffermiamo brevemente su un’attività in
particolare che rappresenta “una delle fasi più delicate dell’attività di
immagazzinamento”: il
carico/scarico
degli automezzi o dei vagoni ferroviari.
Dopo aver ricordato come deve
essere l’automezzo o il vagone sul quale si andrà a operare, il documento
ricorda che:
- se si deve operare a bordo
“bisogna verificare che il pianale sia in grado di reggere il peso del carrello
e accertarsi dell’assenza di rotture o difetti che potrebbero pregiudicare la
corretta esecuzione delle manovre”;
- occorre “utilizzare carrelli
che permettano di inforcare e sollevare il carico senza che il montante vada a
urtare il soffitto; infine, poiché si opera in un luogo con scarso ricambio
d’aria, è preferibile utilizzare carrelli elevatori elettrici;
- eventuali attrezzature
utilizzate per accedere al pianale (es. rampe mobili) “vanno bloccate in
posizione di lavoro, in modo tale che il passaggio del carrello non possa
determinare spostamenti di alcun tipo”;
- se si opera in scali
ferroviari, bisogna, se possibile, attraversare i binari in diagonale,
prestando ovviamente attenzione ad altri veicoli o treni in transito;
- durante le fasi
di prelievo/scarico del mezzo, è importante fare in modo che nessuno sosti
nel raggio d’azione del carrello o in una zona a rischio, determinata dalle
condizioni di stabilità del carico; questo vale soprattutto per il pianale
dell’autocarro che non permette di portarsi rapidamente in posizione di
sicurezza”.
E per concludere ricordiamo che
mentre si opera a bordo o nelle vicinanze degli automezzi chiaramente “bisogna
fare attenzione a non danneggiarli”: se si provocano danni a un mezzo bisogna
comunque “darne segnalazione all’autista e al proprio responsabile; oltre che
per ragioni di correttezza, soprattutto perché il danno potrebbe mettere a
rischio la sicurezza del mezzo (es. danni agli pneumatici, alla fanaleria.)”.
“ Movimentazione merci pericolose. Carico, scarico, facchinaggio
di merci e materiali. Manuale sulla sicurezza destinato agli addetti al carico,
scarico, facchinaggio di merci e materiali pericolosi”, pubblicazione
realizzata dalla Direzione Centrale Prevenzione dell’Inail in collaborazione
con Parsifal Srl, versione 2012 (formato PDF, 3.27 MB).
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Merci Pericolose - Carico, scarico, facchinaggio di merci e materiali”.
Tiziano Menduto
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