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"La mansarda non può essere camuffata da volume tecnico"

fonte www.edilportale.com / Edilizia

07/04/2015 - Una mansarda a cui vengono chiuse le aperture non può essere assimilata ad un volume tecnico. Lo ha stabilito il Tar Campania con la sentenza 1869/2015.

Nel caso preso in esame dal Tribunale amministrativo, era stata rilasciata una concessione edilizia per un piccolo ampliamento, la ristrutturazione del vano scale e la realizzazione di un sottotetto non abitabile.

In realtà durante i lavori erano state realizzate delle opere diverse da quelle indicate nel progetto assentito. Al posto delle lavanderie che dovevano essere collocate nel sottotetto, era stato realizzato un vano di altezza più alta rispetto a quella dichiarata, che poteva quindi diventare abitabile.

Secondo i giudici non si trattava quindi di un sottotetto, ma di una mansarda con un ingombro che incideva sugli spazi esterni e un’altezza ben superiore a quella sufficiente a svolgere una funzione isolante dal punto di vista termico.

Per ottemperare alla richiesta del Comune di rimuovere le opere abusive, il proprietario aveva reso inaccessibile il sottotetto occludendo tutte le aperture e rendendolo inutilizzabile.

I giudici hanno però obiettato che la chiusura delle aperture non può essere assimilata al ripristino né può trasformare il vano realizzato in un volume tecnico utile all’isolamento termico, non computabile ai fini urbanistico-edilizi.

Il Tar ha infatti ricordato che, per poter essere definito volume tecnico, un vano deve avere un rapporto di strumentalità con l’abitazione, deve cioè essere destinato esclusivamente ad ospitare gli impianti necessari per l’utilizzo dell’abitazione che non possono essere ubicati al suo interno. Allo stesso tempo, il volume tecnico deve avere dei volumi proporzionati alle effettive esigenze dell’immobile. Non da ultimo, la presenza del vano tecnico deve essere giustificata dall’impossibilità di adottare soluzioni progettuali diverse per la collocazione degli impianti.

Dal momento che il locale non possedeva questi requisiti e che, nonostante le chiusure, rimaneva potenzialmente abitabile, il Tar ha quindi confermato l’ordine di demolizione del Comune.

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