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"Imparare dagli errori: la mancanza di una viabilità sicura in azienda"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
30/04/2015 - Alle cause
degli
investimenti con i carrelli
elevatori abbiamo dedicato, in questi mesi, diverse puntate della rubrica “ Imparare
dagli errori”. Abbiamo parlato, ad esempio, della carenza
di visibilità, delle manovre scorrette, del mancato rispetto delle regole
di sicurezza, della mancanza di un’adeguata formazione. Tuttavia un altro
aspetto essenziale da considerare è l’
assenza
di una viabilità organizzata in azienda.
Per comprendere come ancora molte
aziende non danno la sufficiente importanza al
tema della viabilità è possibile sfogliare la “
Relazione sull’analisi dei risultati ottenuti dalle schede di
autovalutazione compilate dalle ditte selezionate”, una relazione del 2010
correlata al
Piano Mirato di Prevenzione
(PMP) “ Carrelli
elevatori e viabilità sicura in azienda” dell’ Azienda
sanitaria locale della provincia di Monza e Brianza.
Nella relazione è indicato che
solo il 65% delle aziende (campione di 62 aziende) “dichiara di avere un piano
di viabilità all’interno della propria azienda, mentre il restante 35% non lo
ha o non lo ritiene necessario”. Nel 60% delle aziende “è installata la
segnaletica, mentre nel 34% non lo ritiene necessario. Tra le ditte che hanno
definito la segnaletica interna, un terzo di queste hanno correttamente
implementato un sistema di manutenzione della segnaletica, che inevitabilmente
è soggetta ad usura”.
Come sempre, prima di presentare
casi di infortunio e indicazioni per la prevenzione, ricordiamo ai nostri
lettori:
- che la nostra fonte per le
dinamiche e le analisi degli incidenti è costituita dalle schede presenti nella
banca dati di INFOR.MO.;
- che il
carrello elevatore semovente con conducente a bordo è tra le
attrezzature di lavoro per le quali l’ Accordo
Stato-Regioni inerente le attrezzature di lavoro, pubblicato il 22 febbraio
2012, richiede una specifica abilitazione degli operatori.
I casi
Il
primo caso riguarda un incidente che si verifica nel
piazzale esterno di uno stabilimento.
Un lavoratore è alla guida di un
muletto. Nel passare su di un piccolo falso piano, a causa del ribaltamento
del carrello viene schiacciato dal gabbiotto di protezione del mezzo e a
seguito dello schiacciamento muore. Probabilmente “il carrello si è ribaltato
sul lato destro, a causa anche di un pacco di carta uso da ufficio che
trasportava e sul quale è transitato con la ruota anteriore sinistra. Il mezzo
era dotato di cinture di sicurezza a cui verosimilmente il lavoratore non si
era agganciato. Nel piazzale non erano ben evidenziate le vie di circolazione”.
Questi i
fattori causali:
- il lavoratore “non indossa la cintura
di sicurezza del mezzo”;
- “pacchi di carta da ufficio non
adeguatamente posizionati sul pianale di trasporto del carrello; - piazzale
carente di indicazioni percorso sicuro ed in falsopiano”.
Il
secondo caso è relativo all’
investimento
di un lavoratore.
Mentre un lavoratore attraversa
la corsia centrale per dirigersi verosimilmente attraverso un varco che conduce
alla campata attigua, viene investito da un carrello elevatore guidato da un
collega che si sta dirigendo alla macchina di trafila. Il carrello trasporta
quattro matasse di barre di ottone del diametro esterno di 1550 mm e interno di
1020 mm.
Si ritiene “che l'infortunato
stesse attraversando il corridoio centrale proveniente da sinistra rispetto
alla direzione di marcia del carrello volgendogli le spalle, per dirigersi alla
macchina del caffè. L’infortunato è deceduto a causa della frattura toracica
riportata”.
Questi i
fattori causali rilevati:
- “manovra con il muletto senza
accertarsi della visibilità”;
- cattiva definizione degli spazi”.
Anche il
terzo caso riguarda sia la carenza di visibilità che di un’adeguata
viabilità aziendale.
Un lavoratore si sta recando
presso l'azienda di cui è consulente: gli uffici si trovano nella parte
retrostante di un edificio appartenente ad altra ditta. L'ingresso pedonale
della ditta locataria accede al piazzale dove avvengono le operazioni di
carico/scarico merci della ditta proprietaria, e non esiste un percorso
dedicato ai pedoni.
Il lavoratore viene investito da
un carrello elevatore che trasporta un carico eccessivamente alto (circa due
metri) che impedisce al conducente la visibilità a marcia avanti. Nonostante le
condizioni descritte, nessun altro lavoratore assiste il conducente con
appropriate segnalazioni per le manovre di guida. Si è inoltre verificato che
“nessuna delle problematiche evidenziate (percorso pedonale, modo di condurre
il carrello elevatore) era stata considerata nella valutazione dei rischi sia
come procedura che in termini di formazione del personale”.
Al di là della carenza nella
formazione e nella valutazione, i
fattori
causali individuati sono:
- “mancanza percorso dedicato ai
pedoni”;
- l’operatore guida il muletto
“senza visibilità a marcia avanti e senza aiuto a terra”.
La prevenzione
Sempre in relazione al Piano
Mirato di Prevenzione dell’ Azienda
sanitaria locale della provincia di Monza e Brianza, possiamo riportare alcuni
esempi di buona realizzazione del Piano della Viabilità e della relativa
formazione del personale presentati nell’intervento “ Piano
viabilità Knorr Bremse sac s.p.a.”, a cura dell’Ing. Donato Rota (RSPP Knorr-Bremse).
Intervento che si è tenuto l’8 giugno 2011 in un seminario sul tema dei
carrelli elevatori presso l’ASL Monza e Brianza.
Nell’intervento viene presentata
la situazione iniziale nell’azienda e le
azioni
intraprese:
- “mappatura delle aree di
rischio per la viabilità esterna ed interna;
- individuazione delle azioni
correttive;
- implementazione del piano;
- training a tutto il personale:
specifico per gli addetti alla movimentazione; specifico per piattaforma”.
Queste sono alcune
azioni relative alla viabilità esterna
con riferimento alle mappe e alle immagini presenti sulle slide dell’articolo:
- “creazione di adeguata
segnaletica orizzontale e verticale;
- posizionamento di dossi
artificiali limitatori di velocità;
- introduzione limiti di velocità
(10 km/h);
- introduzione di senso unico di
marcia per il traffico veicolare all’interno degli spazi aziendali (corsia
grigia): circolazione in senso orario; unico ingresso sul lato nord est; unica
uscita sul lato nord ovest;
- identificazione percorsi
pedonali esterni (aree rosse): marciapiedi lungo tutto il perimetro; corsie
dedicate; passaggi pedonali;
- percorsi/attraversamenti
preferenziali per carrelli elevatori (aree verdi) + area ricarica dedicata”.
Queste invece le
azioni per la viabilità interna:
- problema legato alla
movimentazione promiscua di mezzi e pedoni all’interno della fabbrica e
derivante dall’attività svolta;
- introduzione di viabilità a
senso unico per i carrelli con uomo a bordo;
- creazione di segnaletica
orizzontale e verticale;
- utilizzo di specchi nei punti
cruciali (mancanza di visibilità diretta);
- identificazione di una corsia
preferenziale per i pedoni;
- protezione del percorso
pedonale e dell’area break mediante l’utilizzo di staffe metalliche;
- divieto di accesso ai non
addetti nelle aree di magazzino;
- cicalini fissi sui carrelli e
limitatori di velocità;
- costante attenzione richiesta a
tutto il personale per qualsiasi tipo di spostamento”.
Dal documento “ Carrelli elevatori e
viabilità sicura in azienda. Requisiti essenziali per l’uso in sicurezza dei
carrelli elevatori”, prodotto sempre in relazione al Piano Mirato di Prevenzione
“Carrelli elevatori e viabilità sicura in azienda”, riprendiamo alcune brevi
indicazioni dedicate alla
viabilità
sicura in azienda.
Si ricorda che per
viabilità aziendale si può intendere
“tutto quanto (strutture,organizzazione, regole, mezzi ecc.) è connesso con gli
spostamenti delle persone, dei mezzi di trasporto, delle materie prime e dei
prodotti all’interno degli spazi aziendali, siano questi reparti chiusi o aree
esterne”.
Per non considerare la viabilità
generale solo come un problema complementare – “difficilmente gestibile per il
suo carattere precario e dinamicamente variabile” in base a diversi fattori
contingenti quali le possibili interferenze causate da ditte esterne, la
varietà di percorsi e stazionamenti dei mezzi di trasporto - bisogna “puntare
ad un organizzazione che consideri importante anche il problema della viabilità
come una possibile causa di gravi incidenti per investimento
nelle aziende”.
Concludiamo segnalando che il
documento suggerisce di:
- “semplificare e ridurre il più
possibile i flussi dei prodotti, basandosi sul layout aziendale e limitare al
massimo le operazioni di trasporto interno, anche utilizzando, dove possibile,
dei sistemi automatici d’avanzamento dei prodotti, quali, ad esempio, i nastri
trasportatori;
- riunire in un unico blocco, se
possibile, gli spogliatoi, i servizi igienici, i lavabo, le docce ed i locali
di riposo: una razionale dislocazione dei servizi igienico-assistenziali
permette di realizzare delle strutture complete, agevoli da gestire limitando
così le necessità di transito dei pedoni all’esterno dei fabbricati;
- qualora vi fossero due accessi
stradali è buona regola optare per il senso unico nei piazzali esterni
dedicando un accesso all’entrata e l’altro all’uscita; in questo modo si
dimezza automaticamente il rischio di
investimento da camion e muletti”;
- dare la massima diffusione “di
quanto definito a tutti i lavoratori, fornitori e visitatori, relativamente a
quali siano le regole di viabilità che vigono in azienda”.
Pagina introduttiva del sito web di
INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato le schede numero
2166a,
318a e
130a (archivio
incidenti 2002/2010).
Tiziano Menduto
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