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"Imparare dagli errori: le conseguenze delle scariche atmosferiche"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza
21/05/2015 - Nella sola Italia, almeno secondo il Sistema Italiano di Rilevamento dei Fulmini (SIRF) presso il CESI di Milano, cadono ogni anno circa
750.000 fulmini.
Fulmini che possono raggiungere temperature elevatissime. Inoltre il
valore di picco della corrente può arrivare a 350.000 A con una tensione
tra nuvola e terra, prima dell’innesco della scarica, di qualche
centinaio di milioni di Volt.
Questi eventi naturali –
come ad esempio anche sismi, frane, tornado, valanghe,… - possono
creare grandi rischi e portare a gravi incidenti nel mondo del lavoro.
Di questi rischi bisogna dunque tener conto anche negli ambienti
lavorativi, anche perché è possibile, in molti casi, mettere in atto
specifici interventi di prevenzione.
In questo odierno “Imparare dagli errori” presentiamo alcuni casi di incidenti che sono avvenuti a causa di
scariche atmosferiche, casi che sono raccolti in tratte da INFOR.MO., strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
I casi
Il
primo caso riguarda un incidente che si verifica durante attività
nel
comparto agricolo.
Un bracciante agricolo
giornaliero, intestatario di oltre cinque ettari di terreno coltivato a vigneto
e seminativo, si sta recando, a bordo del suo autocarro, sui terreni di sua
proprietà per effettuare la raccolta dell’uva.
Giunto nei pressi del vigneto, a
causa delle abbondanti piogge cadute nei giorni precedenti, l’autocarro si
impantana. Per facilitare la rimozione del mezzo, si preoccupa di andare a
chiamare un suo amico, a circa 1 km. di distanza dal vigneto. L’amico, con il trattore
agricolo di proprietà, avrebbe tirato l’autocarro. In quel frangente scoppia un
violento temporale.
Il lavoratore agricolo verrà
trovato riverso poco dopo in una pozzanghera d’acqua, colpito da un fulmine. Viene
trasportato all’ospedale, ma i sanitari non possono che accertarne il decesso.
Il
secondo caso è relativo ad un infortunio avvenuto in
attività di pesca.
Tre persone - chiamate per
comodità Y, Z e X - sono a bordo della imbarcazione di proprietà di Y, per
effettuare la pesca delle vongole con apposita attrezzatura manuale in
dotazione sulla barca.
Giunti sul posto verso le ore
05.30 iniziano a pescare fino a quando sopraggiunge un forte temporale che li
costringe a sospendere la pesca per circa 30 minuti. Diminuita l’intensità
della pioggia, mentre si apprestano a continuare a pescare, Y dichiara di avere
visto un bagliore istantaneo, di avere udito un forte tuono e di essere caduto.
In tale frangente nota il cognato X accasciarsi all’interno della barca. Y e Z hanno
dichiarato di avere subito prestato soccorso al cognato scuotendolo e
chiamandolo ma lo stesso non ha dato segni di reazione. Inoltre si è saputo che
al momento in cui X si è accasciato teneva in mano un setaccio di plastica di
colore rosso con il fondo di griglia metallica.
Poco dopo X è stato trasferito su
una barca più veloce e trasportato presso il pontile per ricevere soccorsi ma,
una volta giunti i sanitari non hanno potuto che constatarne il decesso. Dalle
dichiarazioni dei testimoni si è potuto apprendere che al momento
dell’incidente si trovavano ad una distanza di circa 300-400 m. dall’argine e
che in barca non erano presenti né attrezzature elettriche né generatori di
corrente né attrezzature meccaniche ma solo attrezzi manuali per la pesca.
In questo caso tra i
fattori causali è indicata la
circostanza che l’infortunato “stava pescando utilizzando una attrezzatura
metallica nonostante il temporale”.
Il
terzo caso riguarda un incidente che si verifica durante
attività sportive.
Durante la partita di allenamento
presso lo Stadio Comunale, a causa del maltempo, l'allenatore interrompe la
partita.
Mentre i calciatori si recano
nello spogliatoio, l'aiuto magazziniere entra in campo per recuperare i palloni
e le altre attrezzature. Appena entrato in campo (due metri dal bordo-campo),
improvvisamente un fulmine colpisce l'aiuto-allenatore procurandogli la morte.
Questi i fattori causali riscontrati
nella scheda:
- “campo da gioco senza
protezioni contro scariche
atmosferiche”;
- l’infortunato “entrava in campo
durante un temporale e veniva raggiunto da un fulmine”.
Concludiamo con un breve
quarto caso riguarda un incidente
avvenuto sempre nel
comparto agricolo.
Dopo aver coperto con un telone
la mietitrebbia, un lavoratore, mentre attraversava il campo tornando verso la
casa colonica, viene colpito da un fulmine e muore.
La prevenzione
Abbiamo visto che un fulmine può
provocare gravi danni alla salute di un lavoratore in forma diretta, se il
corpo viene colpito direttamente dalla scarica, oppure indiretta, se viene
colpito dalla corrente di ritorno nel terreno. E, come ricordato nella
pubblicazione Inail “ Protezione
contro i fulmini. Valutazione del rischio”, i danni più gravi “sono quelli
derivanti dalla fulminazione diretta, e in certi casi possono provocare la
morte. Se, ad esempio, la corrente passa per il cuore può provocare un arresto
cardiaco, mentre se attraversa i centri nervosi o respiratori può portare alla
morte per arresto respiratorio. Possono causare la morte, o ferite gravi, anche
le bruciature conseguenti alla fulminazione”. E altri effetti indiretti dei
fulmini “possono essere gli incendi e la caduta di alberi. Danni meno gravi
possono essere rappresentati da paralisi, amnesie e perdita di conoscenza per
periodi compresi fra pochi minuti e alcune ore; in determinate condizioni, il
bagliore del fulmine (il lampo) può causare anche disturbi alla vista e l’onda
d’urto (il tuono) danni all’udito”.
Dopo aver dato qualche
informazione sui possibili effetti e sui pericoli dei fulmini, parliamo di
prevenzione in un settore lavorativo in cui si utilizza molto materiale
metallico: i
cantieri edili.
Nel manuale " La
valutazione dei rischi nelle costruzioni edili" - nato dalla
collaborazione tra il Comitato Paritetico Territoriale di Torino e Provincia ( C.P.T. Torino) e
l’ INAIL Piemonte –
è compresa una scheda relativa alle
scariche
atmosferiche.
Dopo aver riportato le varie
misure di prevenzione per i ponteggi metallici (le strutture metalliche di
armatura devono essere collegate a terra almeno ogni 25 metri di sviluppo
lineare, con un minimo di 2 punti dispersori), per le gru, per gli impianti di
betonaggio, per le baracche metalliche e i depositi di materiale, con
riferimento all’impianto di messa a terra di protezione, sono presentate anche
utili
istruzioni per gli addetti.
Secondo queste istruzioni in presenza
di temporali, “quando siano da temere scariche atmosferiche che possono
interessare il cantiere, devono essere tempestivamente sospese le lavorazioni
che espongono i lavoratori ai rischi conseguenti (folgorazione, cadute a
livello, cadute dall’alto) in particolare: attività sui ponteggi metallici
esterni o a contatto con grandi masse metalliche, attività di manipolazione e
di movimentazione di materiali facilmente infiammabili od esplodenti, attività
di caricamento e di brillamento elettrico delle mine”.
E se scariche atmosferiche
interessano il cantiere di lavoro è necessario “attivare le procedure di
emergenza che comportano l’evacuazione dei lavoratori dai posti di lavoro
sopraelevati, da quelli a contatto o in prossimità di masse metalliche o da
quelli in prossimità o all’interno dei depositi di materiale infiammabile o
esplosivo e disattivare le reti di alimentazione di elettricità, gas e
quant’altro che nel cantiere possa costituire pericolo per esplosione o
incendio”.
Infine prima di riprendere il
lavoro è “necessario verificare la stabilità delle opere provvisionali e degli
impianti interessati dall’evento”.
Senza dimenticare che gli
“impianti di protezione contro le scariche atmosferiche possono risultare
danneggiati e devono essere verificati in tutte le loro parti affinché ne sia
garantita l’integrità e l’efficienza”.
Riportiamo alcuni consigli
generali riguardo al
rischio fulmini
in relazione alla sicurezza tra le
mura
domestiche, tratte da un sito web dedicato alle informazioni sui
fulmini:
- staccate il cavo dell’antenna
dal televisore, dal videoregistratore e dall’impianto satellitare;
- staccare dalla presa di
corrente elettrica tutte le apparecchiature sensibili (televisori, computer,
hi-fi,...);
- nel caso del computer staccate
il cavo telefonico, quello di rete LAN o di linea ADSL o ISDN (un fulmine può
propagarsi anche attraverso l’impianto telefonico);
- evitate di utilizzare
apparecchi elettrici a contatto con il corpo (asciugacapelli, ferro da stiro,
rasoi elettrici,...);
- evitate di fare il bagno o la
doccia e, possibilmente, di toccare rubinetti, tubi dell’acqua, caloriferi o
strutture metalliche a contatto con l’esterno (la corrente di fulminazione
potrebbe tentare di farsi strada attraverso le tubazioni dell’acqua);
- cercate di non utilizzare il
telefono fisso, a meno che non sia un telefono cordless.
E concludiamo con qualche
suggerimento, con riferimento ad uno dei casi di infortunio mortale presentato,
relativo alla pesca e raccolto sul sito del progetto “ Sicurinsieme”.
Il sito indica che in caso di
temporale, indipendentemente dal fatto che si stia pescando su una barca, su una
diga o direttamente in mezzo ad un corso d'acqua, si è in pericolo di vita.
In questo caso:
- “smontate immediatamente la
canna da pesca, dirigetevi velocemente verso la riva e allontanatevi
dall'acqua! e' l'unica soluzione possibile!
- se state nuotando in mare, allo
stesso modo, uscite velocemente dall'acqua”.
Pagina introduttiva del sito web di
INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato le schede numero
562,
511,
622 e
2480 (archivio incidenti 2002/2010).
Tiziano Menduto
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