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"Tettoie, pergole, pensiline, verande e tende: cosa occorre sapere per realizzarle"

fonte www.edilportale.com / Normativa

02/07/2015 - Per vivere maggiormente gli spazi esterni, come terrazzi e balconi, spesso si utilizzano tende da sole, tettoie, pergolati o addirittura verande. E’ noto però che, a seconda del tipo di struttura che si installa, bisogna richiedere delle autorizzazioni al Comune di appartenenza o al condominio in cui si risiede.

Individuare la categoria a cui è assimilabile l’opera che si vuole realizzare è importante per determinare quale sia il titolo abilitativo adeguato e non incorrere in un abuso, seppur inconsapevole. In merito a pergolati, pensiline e tettoie, le definizioni e le autorizzazioni da richiedere variano da Comune a Comune, non essendoci una normativa chiara e unitaria a livello nazionale. Quindi è bene consultare il Regolamento Edilizio del proprio Comune e richiedere la consulenza di un tecnico abilitato per il proprio caso specifico.
 
Tuttavia si possono fornire delle linee guida utili per capire l’orientamento generale in merito ad ogni tipo di realizzazione.

 
Manufatti per esterni: i titoli edilizi

Quando si parla di tettoie, pergolati, tende e verande bisogna analizzare i fattori che possono determinarne un diverso trattamento a livello autorizzativo. Prima di tutto bisogna considerare la funzione che il manufatto assume: potrebbe essere di ombreggiamento o schermatura solare (pergolati), protezione da tutti gli altri agenti atmosferici (tende, tettoie e pensiline) o aumento dello spazio vivibile dell’appartamento (verande).
 
La giurisprudenza edilizia dà particolare valore anche alla precarietà e all’amovibilità dell’opera: un manufatto è definito precario se è rimovibile senza demolizioni ed ha carattere temporaneo; in questo caso l’opera è esente da autorizzazioni.  
  
E’ inoltre importante comprendere se l’intervento che si vuole realizzare ricada nelle attività di ‘ Edilizia libera’, per cui basta una semplice Comunicazione inizio lavori (CIL) o Comunicazione asseverata da un tecnico abilitato (CILA), o in altre situazioni per cui può essere necessario un titolo abilitativo, come Segnalazione certificata inizio attività (SCIA), Dichiarazione inizio Attività (DIA)  o Permesso di costruire (PdC).
 
Ricordiamo che, con l’aggiornamento legislativo operato dallo Sblocca Italia,  generalmente si utilizza la CIL per interventi di manutenzione ordinaria, la CILA per alcuni interventi di manutenzione straordinaria, la SCIA per interventi di manutenzione straordinaria che comportino una modifica strutturale, per interventi di restauro e risanamento conservativo e per alcuni interventi leggeri di ristrutturazione edilizia, infine permesso di costruire per tutti gli altri interventi, ovvero quelli di nuova costruzione, di ristrutturazione edilizia e ristrutturazione urbanistica.

In linea generale si può affermare che i manufatti amovibili e di modeste dimensioni possono essere installati anche con una comunicazione di inizio lavori, mentre le strutture fisse, o che implicano un aumento della volumetria, necessitano di permesso di costruire.

Tornando alle tipologie di attrezzature per esterni, ecco una panoramica, dalle più leggere alle più importanti.
 

Tende da sole

Una tenda da sole è composta da una struttura metallica, ancorata alla parete e/o al soffitto, che sorregge un telo di copertura per la protezione dell’ambiente sottostante da sole o agenti atmosferici. Non è considerata una pertinenza e manca di autonoma conformazione strutturale.
 
Le tende da sole generalmente rientrano nelle opere di edilizia privata, essendo assimilabili a interventi di manutenzione straordinaria, in quanto possono alterare la facciata dell’edificio ma possono considerarsi elementi di arredo dello spazio esterno che non determinano alcuna variazione plano-volumetrica dell'immobile principale. Di conseguenza per l’istallazione di tende da sole sarà necessaria una semplice comunicazione di inizio lavori ( CIL o CILA).
 
Per chi abita in condominio potrebbe essere necessario anche richiedere un’autorizzazione al condominio; il regolamento di condominio infatti può stabilire che per decoro architettonico della facciata si scelgano tende tutte dello stesso colore o modello. Infine è necessario richiedere l’autorizzazione dalla competente Sovraintendenza dei beni culturali nel caso in cui l’edificio sia di particolare pregio storico-artistico.
 
Una tipologia di tende indicata per tutti i tipi di esterni, dai balconi ai giardini delle ville, è la tenda a bracci che si compone di bracci estensibili con struttura portante di dimensioni contenute e di un meccanismo, manuale o elettrico, che permette l’estensione dei bracci e l’apertura o la chiusura della tenda. Un esempio innovativo, con installazione solo a parete e bracci estensibili è la tenda a cassonetto  SHAN di PRATIC F.lli ORIOLI (Collezione Pratic+ShadeLAB)


 
VEDI TUTTE LE TENDE A BRACCI
 
 

Pensiline

La pensilina è una struttura in aggetto ancorata alla facciata dell'edificio e serve a proteggere le finestre o le porte-finestre dagli agenti atmosferici. Per definizione la pensilina non può poggiare su pilastri (altrimenti diventerebbe una tettoia con conseguente iter autorizzativo). 
Generalmente non viene considerata una pertinenza dell'unità immobiliare ma comporta una variazione del prospetto dell'edificio e, quindi, necessita dell’autorizzazione del Comune. E’ importante però considerare i limiti che ogni Comune impone in quanto se la pensilina si estende troppo oltre il prospetto dell’edificio potrebbe essere necessario un altro tipo di autorizzazione.
 
Ad esempio, in una circolare il Comune di Roma ha stabilito che l’installazione di una pensilina con aggetto inferiore ad 1,2 metri è assimilabile ad un restauro e risanamento conservativo, e quindi necessita della sola SCIA, mentre la realizzazione di una pensilina eccedente quel limite è da assimilare ad un intervento di ristrutturazione edilizia, con necessità del Permesso di Costruire. Bisogna anche tener conto che la pensilina deve rispettare le distanze minime tra costruzioni, stabilite dal Regolamento comunale; quindi è sempre opportuno verificare le norme vigenti sul proprio territorio e/o interpellare un tecnico abilitato.
 
Le pensiline a protezione di porte e finestre possono essere in vari materiali, come legno, metallo o vetro. Un esempio di pensilina in vetro e acciaio inox è SFERA-N di Faraone. 



Inoltre ci sono soluzioni che evitano l’utilizzo di tiranti come la pensilina B-2040 JOLLY PACK di Metalglas Bonomi.



 
VEDI TUTTE LE PENSILINE
 
 

Pergolati

Il pergolato consiste in un’impalcatura, generalmente a sostegno di piante rampicanti, costituita da due file di montanti verticali riuniti superiormente da elementi orizzontali ad altezza dal suolo tale da consentire il passaggio di persone. È impiegata per adornare e ombreggiare giardini o terrazze.
 
Praticamente un pergolato è una sorta di tettoia, ma senza copertura fissa e massiccia, aperta su tutti i lati, sia all'esterno che nella parte superiore. Il pergolato generalmente non prevede delle fondazioni, anche se è possibile ancorare la struttura al pavimento, né delle chiusure laterali. La copertura infatti può essere costituita da piante rampicanti (o altro tipo di vegetazione) o da teli removibili.

I pergolati possono essere addossati all'edificio o assestanti e a seconda della tipologia di copertura possono essere con frangisole o con telo retrattile (pergotenda). Un esempio di pergolato isolato dall'edificio, ideale per coloro che hanno un giardino, è la PERGOLA FRANGISOLE di CAGIS.  
 


Per i pergolati addossati all'edificio un ottimo esempio di pergolato capace di proteggere dal sole e da altri agenti atmosferici, grazie alle lamelle orientabili, è FLAP di Frigerio.



Inoltre la copertura superiore dei pergolati può essere costituita da piante rampicanti, da lamelle o da teli scorrevoli. Un esempio di pergolato con copertura scorrevole, eventualmente anche verticale, è META di PRATIC F.lli ORIOLI.



Esistono anche soluzioni bioclimatiche che hanno la capacità di regolare il microclima dell’ambiente sottostante creando una ventilazione naturale grazie alla copertura formata da lame metalliche basculanti come nel caso di MED TWIST di GIBUS.



La realizzazione di un pergolato sul proprio giardino o sul terrazzo può richiedere un titolo abilitativo diverso a seconda delle dimensioni, della superficie, del volume e del materiale della struttura. Infatti, il Regolamento Edilizio dei singoli Comuni contiene le caratteristiche tecniche e le relative autorizzazioni necessarie per ogni tipologia (come superficie massima, altezza massima ecc). A seconda dell’entità della struttura si potrebbe utilizzare una semplice CIL o CILA, se l’intervento viene assimilato dal Comune ad una manutenzione straordinaria, fino ad arrivare alla Scia o in certi casi al permesso di costruire (se superano determinate dimensioni).
 
Solitamente l' installazione di un pergolato o gazebo, purché privo di qualsiasi chiusura laterale e/o copertura fissa, rientra nell'ambito della manutenzione straordinaria, e quindi per la sua installazione sarà richiesta la CIL o la CILA  oppure la SCIA.
 
Per il  Comune di Bari fanno parte delle manutenzione straordinaria gli interventi per l’istallazione di gazebo, definiti come “costruzione isolata priva di fondazioni, ancorata provvisoriamente al terreno, coperta, di superficie in proiezione orizzontale non superiore a 25 mq ed altezza non superiore a 3,00 m”, e di pergolati, definiti come “struttura priva di fondazioni di pertinenza di unità immobiliare a carattere residenziale, ancorata provvisoriamente al terreno, composta da elementi verticali e sovrastanti elementi orizzontali in legno o metallo (con esclusione dell’alluminio anodizzato) atta a sostenere essenze vegetali rampicanti e con rapporto di foratura non inferiore ai 4/5, quota d'imposta non superiore a 2,70 m e superficie inferiore al 30% di quella dell’alloggio”.
 
Tali interventi rientrano tra gli ‘Arredi per spazi esterni’, ovvero costituiscono costruzioni ornamentali per la sistemazione di spazi esterni ad essi strettamente pertinenziali e secondo la bozza del Regolamento edilizio del Comune di Bari richiedono la SCIA o la DIA.
 
VEDI TUTTI I PERGOLATI

 

Tettoie

Una tettoia è una struttura intelaiata poggiante su pilastri, coperta con struttura rigida e aperta su due o più lati ed eventualmente ancorata ai muri dell'appartamento. Le tettoie, aumentano lo spazio vivibile all’esterno della casa e possono essere realizzate in vari materiali come vetro, legno e metallo. Un esempio di tettoia con copertura in vetro è  CASO di HELLA. 



Esistono anche tettoie in bambù come accade nella TETTOIA di Systema Bamboo. 
 

 
Tale struttura intelaiata non ha carattere di amovibilità ma viene considerata un’opera fissa, decade quindi il concetto di precarietà dell’opera, ed è considerata a livello urbanistico una pertinenza; per questo nella maggior parte dei casi necessita di un progetto strutturale e delle verifiche in base alle norme tecniche sulle costruzioni in vigore.
 
Generalmente ricade nell’ambito della ristrutturazione edilizia e per tale motivo in molti Comuni bisogna realizzarla con apposito Permesso di Costruire, a volte anche tramite Dia. Ciò è in linea con alcune sentenze della Corte di Cassazione (33267/2011)  per cui “il permesso di costruire deve essere richiesto non solo per la creazione di nuovi volumi, ma per tutti gli interventi che, implicando una modifica del territorio, non possono essere considerati minori”.
 
Bisogna inoltre rispettare le distanze minime verso i fabbricati limitrofi e in caso di vincoli architettonici o paesaggistici occorre il nulla osta dell'ente preposto alla tutela del vincolo, ad esempio in centri storici oppure in aree di pregio. Per coloro che vivono in condominio potrebbe essere necessario, anche in base al regolamento di condominio, richiedere il nulla osta degli altri condomini.

VEDI TUTTE LE TETTOIE
 
 

Verande

La veranda è una struttura chiusa che costituisce, dal punto di vista urbanistico, un aumento della volumetria dell’edificio oltre che una modifica della sua sagoma. Le verande, realizzabili su balconi, terrazzi, attici e giardini, sono caratterizzate da profili sottili e ampie superfici vetrate che all’occorrenza si aprono tramite finestre scorrevoli o a libro, assicurando anche una buona resistenza termica.
 
In commercio ci sono verande con vetrate pieghevoli e impacchettabili, che si riducono in pochissimo spazio, o con sistemi scorrevoli che permettono la chiusura o l’apertura delle vetrate tramite un binario di scorrimento. Un esempio di questa tipologia di veranda è SUNROOM di TENDER. 
 

 
Poiché la veranda implica un aumento dello spazio vivibile della casa è necessario il Permesso di costruire e ogni sua realizzazione in assenza di tale titolo edilizio costituisce un abuso. La veranda infatti è considerata una struttura fissa, ovvero fatta per rimanere nel tempo, a prescindere dal fatto che sia realizzata da vetrate apribili. Oltre al PdC è necessario verificare che l’immobile abbia ancora della volumetria residua, che siano rispettati i rapporti di superficie aereo illuminante stabiliti dal regolamento d’igiene ed eventuali altre norme contenute nel proprio regolamento comunale.
 
Ad esempio il R.E del Comune di Torino prescrive che le verande, e le serre, siano costruzioni accessorie alle abitazioni costituite da pareti e coperture vetrate e da struttura in legno o metallo strettamente limitata alla funzione portante. Inoltre la superficie di pavimento interessata da verande e/o serre non può essere superiore a 9 mq complessivi per unità immobiliare e bisogna rispettare ulteriori requisiti tra cui il rispetto del rapporto di 1/8 tra la somma delle superfici dei pavimenti della veranda/serra e di tutti i locali aprentisi sulla medesima.

Inoltre, per coloro che vivono in condominio, è necessario ottenere il parere positivo di tutti i condomini; tale autorizzazione sarà infatti allegata alla richiesta da presentare al Comune. In zone vincolate (o con vincolo storico-artistico o paesaggistico), bisogna chiedere l'autorizzazione all'ente competente.

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