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"Ricerche discordanti sui residui chimici"

fonte L'Arena, S. licci / Sicurezza alimentare

07/06/2009 - È guerra di cifre sui residui chimici riscontrati su frutta e verdura made in ltaly. Secondo il rapporto ufficiale del ministero del lavoro salute e politiche sociali, le percentuali dei campioni irregolari di ortofrutta, cereali, olio e vino sono scese per la prima volta allo 0,9%. Un risultato importante per il made in ltaly che, secondo la Coldiretti, certifica il primato nella qualità e sicurezza alimentare, con una percentuale di regolarità del 99,3% per le verdure, del 98,6 per la frutta, del 98,7 per l'olio di oliva e del 100% per il vino. Un obiettivo che pone le produzioni italiane ai vertici per le garanzie di salubrità a livello comunitario ed internazionale. Un primato ottenuto grazie all'impegno degli imprenditori agricoli, sottolinea la Coldiretti, per la progressiva diminuzione nell'utilizzo di fitofarmaci tossici più che dimezzato negli ultimi 15 anni. Tutto bene o quasi perché Legambiente ha pubblicato il rapporto 2009 «Pesticidi nel piatto 2009» sulla base dei dati ufficiali forniti da Arpa, Asl e laboratori zooprofilattici, secondo cui il trend positivo degli ultimi anni sembra invece essersi arrestato. Complessivamente le analisi svolte dai laboratori pubblici provinciali e regionali hanno preso in considerazione 8.764 campioni, di cui 109 sono risultati irregolari pari all'1,2% del totale, in leggero aumento rispetto al 2008 (1%), mentre su 2410, 27,5%, è stata rilevata presenza di uno o più residui; su 3.474 campioni di verdure analizzati lo 0,8% è irregolare, con residui oltre i limiti di legge, valore stabile rispetto all'anno precedente (0,7%), mentre 565 campioni, 16,3%, sono regolari, ma con residui in aumento dell'1,6% rispetto al 2008, 14,7%. Stessa tendenza per i campioni contaminati da uno o più residui tra i prodotti derivati (19,5% rispetto al 18% del 2008). Secondo il rapporto, la frutta si riconferma categoria «più inquinata»: su 3.507 campioni, 81, il 2,3%, sono irregolari con residui sopra i limiti di legge (+ 0,7%); i campioni regolari invece, con uno o più di un residuo chimico sono il 43,9%. Quindi, secondo Legambiente solo un frutto su due che arriva sulle nostre tavole è privo di residui chimici.

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