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"Tassa sul cibo, il governo tira dritto"

fonte Italia Oggi, A. Grimelli / Sicurezza alimentare

29/08/2009 - Il decreto legislativo 194/08 fu emanato a pochi giorni dal Natale. Operativo fin da gennaio 2009 (si veda ItaliaOggi del 31/1/2009, a lato nella foto), provocò più di un malumore tra gli operatori del settore agroalimentare che si vedono costretti a pagare, in anticipo, una tassa per controlli sugli alimenti e sui mangimi che le autorità sanitarie locali (Asl) possono anche non eseguire. Le molte polemiche, le proteste, anche l'importante azione di lobbing svolta dalle principali associazioni di categoria, non sembrano aver sortito alcun effetto. Il governo tira dritto e, sebbene non abbia ancora varato il decreto ministeriale d'attuazione, non pensa a revisioni o aggiornamenti. Qualche tempo fa furono interrogazioni parlamentari, quali quelle dell'on. Favia e dell'on. Palagiano al ministro Sacconi, a chiedere interventi urgenti descrivendo il provvedimento come «discriminatorio e vessatorio», penalizzante per le imprese di piccole dimensioni. Si faceva inoltre presente come il decreto legislativo 194/08 non teneva di conto della posizione geografica, del grado di rischio dell'impresa, del numero di dipendenti operanti nell'azienda. Oggi è la Commissione salute della Conferenza Stato Regioni a proporre di modificare in maniera radicale, il provvedimento. Il governo ha infatti sempre difeso la normativa sulla base dell'assunto che era un regolamento comunitario a richiederlo, un'interpretazione che la Commissione salute contesta, sostenendo che «il concetto di copertura del costo del servizio non è cogente per il Regolamento comunitario 882/2004». L'abrogazione della sezione 6 del dlgs 194/08, che prevedeva un costo forfetario annuale a carico di tutte le imprese agroalimentari, viene motivata con la condizione di svantaggio in cui si verrebbero a trovare i produttori italiani rispetto ai colleghi europei, circostanza che darebbe nuovo impulso alle importazioni, «in un momento in cui sono sempre più spesso agli onori delle cronache i pericoli per la salute introdotti dall'esterno». Inoltre, secondo la Commissione salute, si viene a creare un atteggiamento di apparente mancanza di fiducia nei confronti delle imprese agroalimentari, che non è nello spirito dei Regolamenti comunitari del «pacchetto igiene», che prevedono invece che la sicurezza alimentare si raggiunga attraverso una cooperazione tra operatori economici del settore alimentare ed autorità sanitaria.

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