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"Piano comune anti-pandemia"

fonte il Sole 24 ore, B.Gobbi / Salute

02/09/2009 - Strategie omogenee da Nord a Sud d'italia e parità d'accesso allavaccinazione per i cittadini. E gi le mani dai fondi per la farmaceutica già destinati alle Regioni. Enrico Rossi, assessore alla Salute della Toscana e coordinatore degli assessori regionali alla Sanità, arriva oggi al vertice organizzato dal Welfare per definire un'azione comune contro l'influenza A con in tasca la richiesta di una netta separazione di competenze. Anche in fatto di costi. «La spesa per i vaccini deve mettercela il governo», ha precisato ieri. E «tutti i cittadini devono essere vaccinati: quelli delle regioni con il bilancio in ordine e quelli delle realtà che presentano conti in rosso». Anche perché «ci hanno già scippato Boo milioni di euro dal fondo per la farmaceutica, non ce ne possono togliere altri 400», continua riferendosi alla spesa stimata per la copertura dei vaccini. Ma le richieste delle regioni al ministero non si limitano certo alla chiarezza sui fondi destinati all'acquisto del siero. Servono anche «azioni univoche da parte centrale. Il governo prosegue infatti Rossi deve decidere la strategia generale e deve dire chi, quando e come vaccinare, e lo deve comunicare alle regioni assumendosi la responsabilità di questa partita. Il servizio sanitario nazionale è ben attrezzato per far fronte alla situazione. Certo, se il vertice a Palazzo Chigi sull'influenza A ci fosse stato a metà luglio sarebbe stato meglio. Ma siamo ancora in tempo utile». Considerazioni che suonano come un implicito rimprovero su modi e tempi digestione della probabile emergenza pandemica, anche se l'assessore toscano ha sottolineato ancora ieri di nar lare «senza intento conflittuale». Del resto, a ribadire l'esigenza di una comune tabella di marcia per tutte le Regioni era stato nei giorni scorsi lo stesso viceministro alla Salute Ferruccio Fa- zio. E oggi nella sede romana del Welfare a Lungotevere Ripa, il tavolo tecnico conregioni, medici di base e ospedalieri tratterà in primo luogo della divulgazione del piano pandemico. «Si punta a chiudere il cerchio a livello regionale», ha spiegato ieri il direttore generale prevenzione e sanità del ministero Fabrizio Oleari, ma il piano è disegnato e l'Italia è pronta. Da Oleari, anche la conferma del calendario e del programma vaccinale già annunciati da Fazio, con l'iniziale copertura di 8,5 milioni dipersone e la somministrazione di due dosi a paziente per un totale di 48 milioni di dosi, acquistate da due fornitori. E niente paura , è il messaggio che arriva ancora dal ministero, sulla sicurezza del vaccino. «Quando sarà autorizzato in italia ha precisato ancora Oleari avrà mbito tutti controlli necessari». Laiuitidoto continuerà comunque a essere valutato anche dopol'autorizzazione, grazie a «un attento piano di farmacovigilanza». Ma all'ordine del giorno di oggi c'è anche la strategia di comunicazione ai cittadini, cui tengono particolarmente sia le Regioni sia i medici ospedalieri e del territorio. Per evitare sovraffollamenti in Pronto soccorso e negli ambulatori, medici e pediatri di famiglia si sono intanto organizzati: la Società italiana dimedicina generale e i pediatri diiibera scelta hanno già consegnato al ministero il vademecum con le istruzioni ai colleghi, ai pazienti e ai loro familiariper affrontare il nuovo virus. Massima l'attenzione su categorie a rischio e giovanissimi: ieri i pediatri della Fimp hanno chiesto un incontro al ministro dell'Istruzione Mariastella Celmini, per concordare piani di formazione e di informazione per insegnanti e bambini. Mentre è della tarda serata la notizia di un 3oenne ricoverato in condizio hi serie all'ospedale Cotugno di Napoli, per una polmonite indotta dal virus A/iNi.

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