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"«Più dialogo con l'Europarlamento» "

fonte Il sole 24 ore, R.Io / Agroalimentare

12/09/2009 - L'obiettivo è arrivare alla costruzione di una reale politica di intervento per le imprese agroalimentari europee. Elemento sempre più necessario, alla luce dell'evoluzione della Politica agricola comune (Pac) dopo la scadenza del 2013. E su questi principi che si basa il documento, firmato nei giorni scorsi dal presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, e da Giuseppe Politi in veste di vicepresidente del Copa (Comitato delle organizzazioni agricole europee. «E' importante spiega Paolo De Castro che si instauri un rapporto saldo tra il Parlamento europeo e il mondo dell'agricoltura, anche perché siamo in presenza di una legislatura fondamentale per costruire l'Europa del futuro. Le decisioni che verranno assunte in questo mandato rivestono una portata straordinaria. Sarà, infatti, l'Assemblea di Strasburgo a dare definizione e sostanza agli indirizzi e alle risorse che animeranno la Politica agricola comunitaria nei prossimi anni e soprattutto dopo il 2013». Politi c'è convergenza su un Serie di tematiche che vanno da una maggiore e più efficace semplificazione a un ruolo ancora più incisivo del Parlamento europeo, nell'ottica dell'accordo di Lisbona; da una spesa della Pac più equilibrata e mirata allo sviluppo e alla valorizzazione delle imprese agricole, alla ricerca di una valida intesa nell'ambito del negoziato Wto. «Anche questo - aggiunge De Castro è un modo di fare squadra. Di operare insieme e cercare di trovare le soluzioni migliori, con scelte condivise ed efficaci sia a breve e che a lungo termine. Occorre un impegno comune per attuare politiche tese ad uno sviluppo equilibrato e duraturo, tendendo sempre nel debito conto il problema del futuro della Pac dopo il 2013». Importante, secondo il vicepresidente del Copa, la centralità del ruolo delle imprese agroindustriali come motore propulsivo per una serie di tematiche che riguardano la Ue: «Parliamo - sottolinea Politi - di nuove prospettive finanziarie e del conseguente peso che avranno le diverse politiche europee sul bilancio; della centralità degli obiettivi dell'Agenda di Lisbona, dell'ipotesi dirinazionalizzazione della spesa agricola e dell'allargamento», che comincerà già dai 2010 con la creazione dell'area di libero scambio tra i paesi del Mediterraneo. «Tra gli obiettivi che ci siamo posti aggiunge Politi c'è l'esigenza di un'effettiva semplificazione delle norme e delle procedure che riguardano l'agricoltura e il suo rapporto con la macchina burocratica europea. Oggi le cose non funzionano bene ed è, quindi, quanto mai opportuno rendere il tutto pi facile e snello. E questo significa ridurre i pesanti oneri che attualmente gravano sulle imprese agricole, facilitare l'attività produttiva, garantire reali sostegni, tutelare i redditi degli agricoltori».

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