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"Influenza suina, chiarezza per i lavoratori"

fonte Italia Oggi / Sicurezza sul lavoro

19/11/2009 - Sui possibili rischi connessi alla diffusione della nuova influenza da virus A/H1N1 nell’uomo e al suo potenziale pandemico, il viceministro Ferruccio Fazio si è espresso nei seguenti termini: «il massimo livello di allerta per la nuova influenza non è dovuto alla gravità clinica dei sintomi, ma alla grande diffusione geografica del virus». Fatta questa opportuna premessa, è necessario chiarire il dibattito insorto nelle imprese italiane, che hanno coinvolto i responsabili dei servizi di prevenzione e protezione ed i medici competenti in merito alla valutazione del rischio, alle misure di prevenzione, Informazione/formazione e vaccinazione dei dipendenti. Come al solito vi è stata una ridda di grida manzoniane ed editti, che hanno detto tutto ed il contrario di tutto. Direi che si può sgombrare il campo dall’aggiornamento della valutazione del rischio espositivo ad agenti biologici nelle imprese (tale adempimento indicato sul sito del ministero per qualche tempo e riportato nel documento ministeriale dell’11 settembre 2009) valutando la problematica nei termini della sanità pubblica e fornendo informazioni ai lavoratori sull’epidemiologia - sintomi, misure di prevenzione da attuarsi (per intenderci lo sport di Topo Gigio), nonché individuando correttamente le eventuali categorie a rischio da sottoporre vaccinazione. La nota del Ministero del 23 luglio 2009 sulla vaccinazione dei lavoratori era stata chiara: «La vaccinazione sarà offerta gratuitamente alle forze dell’ordine e ai vigili del fuoco, considerato il ruolo essenziale svolto nell’ambito della sicurezza e dell’emergenza; altre categorie socialmente utili potrebbero avvantaggiarsi della vaccinazione per specifici motivi, o comunque per motivi vincolati allo svolgimento della loro attività lavorativa; a tale riguardo sarà facoltà delle Regioni/P.P.A.A. definire i principi e le modalità dell’offerta a tali categorie. Più recentemente è stato stilato l’elenco delle categorie da sottoporre a vaccinazione (Prot. n.0046445- P del 14/10/2009) con tutta una vasta lettura ed interpretazione da parte di regioni , prefetture ed associazioni imprenditoriali. Per altro la corsa al vaccino antiinfluenzale, esteso nella nota suddetta a un’ampia popolazione lavorativa. si è trovata a fronteggiare una controriforma sui blog ed scarsa adesione , defacto, da parte del personale sanitario. Gli elementi che vengono imputati è la poca chiarezza sulle dosi da somministrare gli effetti collaterali e la presenza di numerosi eccipienti nel vaccino tra cui l’adiuvante squalene».

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