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" Prevenzione, organici inadeguati "

fonte Gazzetta del mezzogiorno, Michele Palumbo / Sicurezza sul lavoro

10/12/2009 - L’ultimo incidente mortale sul lavoro, a Canosa, che ha provocato la morte di Enrico Leonetti, andriese, 37 anni, che lascia moglie e due figli, ha ancora una volta rilanciato la questione della prevenzione. E uno dei responsabili di Andria Città Sana, Dino Leonetti, ha dichiarato: «Siamo indignati. Un altro nostro concittadino è stato ucciso dal lavoro. E ora ci tocca aggiungere il nome di Enrico Leonetti alla statistica delle vittime degli infortuni sul lavoro. Numeri che devono far riflettere: nel territorio della Asl Barletta-Andria-Trani, dal 2000 al 2006 si sono contati 2.051 infortuni nel settore “costru - zioni”, che è risultato il settore più pericoloso per i lavoratori. Seguono, in questa drammatica classifica, i settori “sanità” con 1.404 incidenti, e “tra - spor ti” con 1.026, poi via via tutti gli altri. In questi anni abbiamo colto una maggiore attenzione da parte delle istituzioni regionali e la stessa Asl bat ha da poco attivato i corsi per “moltiplicatori di prevenzione”, rivolgendo la sua attenzione non solo ai datori di lavoro ed ai lavoratori, ma anche al mondo della scuola e dell’associazionismo. Buoni segnali ma non basta». Leonetti ha spiegato perché: «È stato più volte fatto notare, e ci sono studi e saggi su tale situazione, che c’è la piaga degli appalti-subappalti, della crisi del sindacato, dell’inosservanza delle norme di sicurezza, della giustizia lenta se non tiepida, e, ancora, che c’è uno dei problemi fondamentali: il piano operativo dei controlli. Una domanda: come si fa a tenere sotto osservazione la sicurezza dei lavoratori nei dieci comuni della Provincia bat con soli 5 ispettori ?». Antonio Carbone, di Andria Città Sana, ha aggiunto: «Ad essere precisi ci risulta che l’or - ganigramma della prevenzione infortunistica nella nostra provincia bat sia il seguente: 5 ispettori assunti in via definitiva, 3 con contratto di collaborazione e, quindi, oltre che a termine ed in formazione, non operativi, 5 medici e 30 tecnici della prevenzione. Ma, di fatto, sono i 5 ispettori ad avere la responsabilità della sicurezza di tutti gli ambiti». Domenico Damiano Piscardi, sempre di Andria Città Sana, ha anche fatto notare che «Parliamo di settori numerosi e vasti, senza contare che gli ispettori devono occuparsi anche disicurezza stradale e domestica. È evidente che a fronte della popolazione della nostra provincia si tratta di un numero di addetti assolutamente insufficiente. Un dato per tutti. Anziché degli attuali 30 tecnici della prevenzione, la Asl bat, in base al fabbisogno calcolato sulla popolazione assistita, necessiterebbe di 120 unità. La nostra proposta: pur apprezzando gli sforzi che Regione e Asl hanno fatto negli ultimi anni per migliorare la prevenzione degli infortuni sul lavoro, chiediamo un incremento delle unità operative degli addetti all’ispezione e al controllo del territorio».

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