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"Al via il piano contro il sommerso "
fonte Italia Oggi, Anna Lidia Giglio / Normativa
29/01/2010 - Saranno 20 mila (10 mila agricole e 10 mila edili) le aziende del Mezzogiorno a finire nei prossimi mesi nel mirino degli ispettori del lavoro, dell`Inps e dei carabinieri, con un impiego straordinario di 550 unità, 50 delle quali reperite attraverso la mobilità regionale. Quattro le regioni coinvolte dal piano di vigilanza e lotta al sommerso messo a punto dal ministro del lavoro, Maurizio Sacconi, e approvato ieri dal consiglio dei ministri: Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. A dare impulso alle verifiche straordinarie i recenti eventi avvenuti a Rosarno (in cui, spiega il ministero, <d`utilizzo di manodopera irregolare da parte delle aziende agricole locali ha avuto forte ripercussione anche sul piano sociale»), ma la situazione non si presentava di certo rosea. I risultati dell`azione ispettiva condotta nel 2009 hanno infatti dimostrato una diffusa situazione di irregolarità sostanziale. A fronte di una diminuzione delle violazioni di carattere formale, infatti (-28%, tenuta del libro unico del lavoro), sono fortemente aumentate le violazioni accertate in materia di lavoro nero (+44%), di appalti e`somministrazione (+193%), di orario di lavoro (+118%), di rispetto dello Statuto dei lavoratori (+208%), di truffe nei confronti degli Istituti (+483%), di sicurezza sul lavoro (+53%). Da qui la decisione di intervenire nelle quattro regioni, «più sensibili alle problematiche del lavoro irregolare», e in particolare nei settori edile e agricolo«anche in considerazione delle connesse problematiche di infiltrazioni criminose». Sul fronte dell`agricoltura, gli interventi saranno concentrati sulle attività di raccolta stagionale dei prodotti agricoli che richiedono maggiore impiego di manodopera. È stata quindi predisposta una calendarizzazione nei diversi ambiti geografici che tiene conto delle principali colture effettuate nei diversi periodi dell`anno. Per esempio, in Calabria saranno sottoposte a ispezione le aziende delle province di Cosenza, Crotone e Reggio Calabria che coltivano agrumi, olive, patate, pesche, uva o finocchi. Nel mirino degli ispettori invece le aziende di Caserta Napoli e Salerno impegnate nella produzione di pomodori o di tabacco. L`obiettivo è quello di verificare 10 mila aziende agricole, 2 mila in Calabria, 2.500 in Campania, 3 mila in Puglia, 2.500 in Sicilia. Sul fronte dell`edilizia le ispezioni saranno, condotte sia nell`ambito degli appalti privati sia di quelli pubblici in cui è opportuno concentrare l`attenzione sulla correttezza delle procedure di appalto e subappalto e sul rispetto delle normative antimafia. I controlli serviranno a verificare le condizioni generali di tutela del lavoro e un monitoraggio della cantieristica esistente che potrà consentire un esame oltre che del lavoro irregolare anche dello stato di attuazione della disciplina in materia di salute e sicurezza. Anche in questo caso saranno dieci mila i cantieri da sottoporre a verifica, dislocati in tutte le 24 province delle regioni interessate: 1.346 in Calabria, 3.814 in Campania, 2.564 in Puglia e 2.276 in Sicilia. Il piano straordinario varato ieri mette in campo 550 ispettori tra quelli del lavoro, ispettori dell`Inps e militari dell`arma dei carabinieri, il cui supporto logistico sarà necessario soprattutto in agricoltura, per il confinamento dei luoghi di raccolta dei prodotti agricoli anche al fine di evitare la fuga di eventuali lavoratori irregolari. Non solo: per non rallentare le attivitàispettive, saranno coinvolti anche i locali commissariati di polizia, che si occuperanno invece delle procedure di identificazione di eventuali clandestini, per le operazioni di rimpatrio. A coprire i costi dell`operazione saranno destinati quasi 2 milioni di euro che serviranno a sostenere gli oneri relativi a trattamento di missione e alle spese di viaggio, vitto e alloggiodel personale proveniente da fuori regione. Infine, un ruolo di primo piano nell`attività di controllo vieneriservata agli enti bilaterali che «andranno irrobustiti e sostenuti nell`ambito delle intese contrattuali di settore». Le associazioni potranno fornire informazioni sui fenomeni di maggiore criticità del territorio, svolgere opera di sensibilizzazione delle aziende in funzione anti-sommerso, monitorare le problematiche esistenti nei diversi ambiti locali e soprattutto svolgere una funzione di «controllo sociale», orientando operativamente l`attività di verifica.
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