12/03/2010 - Nella sentenza n. 7387/2009 il Consiglio di Stato interviene in materia di appalti pubblici sottolineando che, nel caso in cui la Pubblica Amministrazione appaltante abbia aggiudicato l’opera ad un concorrente carente dei requisiti di partecipazione previsti nel bando di gara, oltre all’annullamento dell’aggiudicazione deve ritenersi sussistente la responsabilità della P.A..La colpa dell’amministrazione si rinviene nella non puntuale lettura e applicazione della legge di gara. In particolare, se viene impugnata l’aggiudicazione di un bando per danno ingiusto, non potendo far caducare il contratto una volta che viene stipulato ed è iniziata l’esecuzione, è necessario risarcire il danno per equivalente nella misura del mancato utile per la parte di appalto già eseguita fino alla data di comunicazione o, se anteriore, notificazione della decisione di annullamento dell’aggiudicazione. L’ulteriore importante principio che il Consiglio sottolinea riguarda l’illegittimità dei provvedimenti di aggiudicazione provvisoria e definitiva emessi dall’amministrazione appaltante nei confronti di soggetti carenti degli indispensabili requisiti di partecipazione alla gara. Nel caso di specie si richiedeva l’operatività dei partecipanti nell’ambito della categoria 11 di cui all’allegato II-A al D.Lgs. n. 163/2006 (servizi di consulenza gestionale e affini) - desumibili in modo inequivoco dalla combinata lettura del bando di gara, ed anche del disciplinare e del capitolato. Tale operatività deve risultare dal certificato di iscrizione al registro delle imprese presso la c.c.i.a.a., o negli altri eventuali albi o registri menzionati nel disciplinare.

Segnala questa news ad un amico

Questa news è stata letta 758 volte.